Su Rai3 ‘Stradario di uno spaesato’ del calabrese Mauro Minervino

Il libro di un autore calabrese Mauro Francesco Minervino, presentato anche nel programma di Rai3 ‘Quante Storie’: “Stradario di uno spaesato”

Come ogni domenica CityNow vi propone un libro da leggere. A far da protagonista questa settimana il libro di un autore calabrese Mauro Francesco Minervino, presentato anche nel programma di Rai3Quante Storie’: “Stradario di uno spaesato”.

“Mi chiamo Mauro Francesco Minervino, sono un antropologo e uno scrittore. Vivo in Calabria, in un luogo che porta un nome di donna. Nei miei libri ho deciso di raccontare la strada. Qui la strada è spesso un percorso tra terra e mare, disseminato di ostacoli che scorre in mezzo al traffico e a insidie mortali, tra scorci ancora incantevoli e brutture spaventose.”

Autore di numerosi saggi e volumi, pubblicati con diversi editori, “Stradario di uno spaesato” è solo l’ennesimo successo di un calabrese che guarda alla sua terra con occhi stanchi ma non per questo ciechi. La bellezza di certi luoghi infatti, non sfugge neanche all’occhio meno attento.

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I luoghi, in questo libro, sono quasi sempre pezzi di mondo che un personaggio raggiunge dopo essere partito di volta in volta dallo stesso punto. Un po’ come se l’elastico al quale è legato il suo polso o la caviglia o il parafango della sua Saab nera, rilucente di pioggia, ce lo riportassero con una forza ben maggiore a quella equivalente a un suo ritorno volontario.

L’autore ironicamente (o forse no) si paragona al personaggio Don Chisciotte che esce di casa per divenire un cavaliere e solo allora scopre quanto lunga e dura sia la strada da percorrere.

Il punto in cui il personaggio di questa storia dolceamara fa sempre ritorno è Petra, che non a caso ricorda molto Paola il luogo di nascita dell’autore.

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Fulcro della narrazione non è solamente il paese cui si fa sempre ritorno, o i numerosi viaggi che caratterizzano questa particolare autobiografia, ma anche il mare, quel mare a cui Minervino confessa essere così legato. “Il mare mi è vicino più di qualsiasi altra cosa.”

Le parole di Minervino durante questo lungo cammino sono strazianti e appassionate al tempo stesso. La scrittura scorrevole anche se ricca di metafore e descrizioni è la testimonianza della grandezza di questo autore nostrano.

“La Calabria che conosco io oggi è un groviglio di strade senza una via d’uscita. Un posto per me e contro di me. Con le mie stesse inquietudini irrisolte e flagranti. Un luogo grande e aperto come il deserto, con il cielo e il mare e le montagne, tutto accavallato e buttato sottosopra. Un mondo gettato per strada. Differente e uguale in ogni suo punto come un labirinto. Perciò ci ritorno sempre, senza restarci mai.”

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Parole forse dure, che però toccano il cuore dei tanti che la Calabria la vivono, ma anche di quelli che l’hanno dovuta abbandonare e non si stancano mai di tornare.

Un libro scandito non dalle pagine, ma dei viaggi impressi nella memoria dell’autore.

“Gli uomini e le donne che ho incontrato e che racconto in questi frattali di viaggi, li porto con me, sono come me. Non possono vivere da soli, ma soffrono le compagnie corrive. Sono ospiti disprezzati, vanno in giro a cercare qualcuno, qualcosa, hanno bisogno di legami, anche se capita poi di sentirsene prigionieri, di rassegnarvisi o di volerli rompere fuggendo un attimo dopo il primo incontro, la prima stretta di mano, il primo bacio di corsa.”

Ed è proprio così che ci si sente durante la lettura di questo stradario: forse soli in mezzo a tanti, ma finalmente compresi.