Ternana: Bandecchi durissimo, attacca la squadra e promette di bruciare le maglie

"La Ternana ha fatto talmente schifo che noi non ci meritiamo la maglia che abbiamo addosso"

Sconfitta pesante quella subìta dalla Ternana in casa contro l’Ascoli e girone di andata che si chiude con i rossoverdi a quota ventitre punti. Non è mancata sul proprio profilo Instagram la reazione del presidente Stefano Bandecchi, come sempre incisivo, diretto e stavolta molto molto duro, così come riporta ternananews.it

“Il girone di andata che è appena finito per la Ternana è andato male. Non abbiamo sicuramente brillato: 23 punti, 10 sconfitte parlano da sole. Troppe sconfitte in casa, troppe sconfitte in generale. E’ chiaro che non è quello che ci aspettavamo e non è quello che pensavamo di tirar fuori. Come sempre ho detto ogni cosa che viene fatta ha dei responsabili e ha comunque la possibilità di essere capìta prima di tutto e poi modificata e cambiata.

Come sempre e come sempre è stato all’interno della Ternana, la responsabilità nel bene o nel male di tutto ciò che è successo, io l’ho sempre intestata prima di tutto a me. Questa volta non fa nessuna differenza. La Ternana sta dove sta e ha fatto 23 punti sicuramente per colpa di chi comanda e chi comanda si chiama Stefano Bandecchi.

Quindi sicuramente la responsabilità di quello che sta succedendo è mia.

Allo stesso modo posso dire, rifacendomi alla cabala: le prime pagine sono della casa inclinata. E’ il primo segno dell’esoterismo che dice che la casa è piegata ma non è caduta. Quindi il primo insegnamento è che tutto ciò che è piegato può essere anche riportato in una realtà diversa e non si può confondere ciò che cade con ciò che è semplicemente piegato.

La Ternana oggi è piegata su sé stessa, ma io sono convinto che riusciremo a fare del nostro meglio per portare a casa quegli altri 23/25 punti che ci serviranno per la salvezza. Ormai dobbiamo essere concreti e pensare al risultato minimo a cui noi possiamo arrivare cioé la salvezza. Nessun sogno di gloria, soltanto portare a casa la salvezza. Lavorando su cosa? Sulla squadra che noi oggi abbiamo perché sempre assumendomi ogni responsabilità a meno che non ci capiteranno tra le mani dei geni particolari noi non faremo nessun mercato perché niente serve alla Ternana se non che ricominciare a far esprimere i calciatori che la Ternana ha nel modo migliore assoluto possibile. Di questo io mi farò carico. Lunedì avrò una riunione con lo staff tecnico e poi con la squadra. Spiegherò a tutti, per quanto mi riguarda, cos’è il professionismo, spiegherò a tutti i punti che non mi sono piaciuti e spiegherò anche cosa vorrò vedere nel prossimo futuro. I campioni che abbiamo in squadra, i ragazzi che abbiamo in squadra, lo staff che noi abbiamo si dovrebbero tutti domandare come mai una squadra come la Ternana sta così.

La risposta io ce l’ho. Sicuramente a differenza del carro armato che noi abbiamo rottamato, a differenza del cuore dell’anima e dell’orgoglio che noi avevamo, quest’anno orgoglio non ce n’è stato.

Lunedì mi permetterò di bruciare all’interno di un bidone tutte le maglie con le quali i nostri giocatori hanno giocato venerdì sera, perché è stato un disonore grande quello che venerdì sera abbiamo visto. Un disonore grande verso la maglia che tutti avevano addosso e soltanto il fuoco può pulire questo grande disonore. Ognuno dei calciatori porterà la maglia che ha indossato e quella maglia sarà completamente distrutta, come simbolo primario del fatto che il girone d’andata che questo girone d’andata della Ternana in Serie B ha fatto talmente schifo ma talmente schifo che noi non ci meritiamo la maglia che abbiamo addosso. Per questo noi chiediamo scusa a tutta la tifoseria e scusa a tutta la cittadinanza. Io personalmente mi assumo tutta la responsabilità di correggere ciò che ancora può essere corretto. Perché la casa, nel più bell’esoterismo, nella cabala più antica è piegata, ma non è ancora caduta.

Ciò che c’era da dire è stato detto, altro non c’è da dire fino alla fine del campionato. I fatti nel calcio parlano e come sempre ho detto soltanto nel caso in cui non arrivano i risultati bisogna dire due parole. L’anno scorso non c’è stato bisogno di parlare, ora in questo momento c’è bisogno di parlare. E il presidente è l’unico che può parlare. Tutti gli altri d’ora in poi staranno zitti, parleranno quando lo dirà il presidente”.