'Bella, pigra, da vivere': la Calabria in treno raccontata da The Guardian

"Non preoccuparti troppo degli orari (nessun altro lo farà), ne di avere precise destinazioni". Il racconto di The Guardian della Calabria vista in treno

Per l’autore Tim Parks c’è gioia nei treni locali dell’afoso sud, dove il ritmo della vita è piacevole e ammaliante come le ferrovie a scartamento ridotto.

Una magia che noi calabresi potremmo conoscere alla perfezione ma che, sfortunatamente, non sempre siamo in grado di capire e che, invece, le testate internazionali più importanti cercano di trasmettere ai lettori del mondo.

Ancora una volta il ‘The Guardian‘ si occupa di far emergere le bellezze della Calabria.

“Supponiamo che tu abbia qualche giorno d’estate da trascorrere come vorresti. Supponiamo anche che tu abbia una predilezione per i treni. Ecco l’idea. Viaggia lungo la costa meridionale dell’Italia. Fallo un pò alla volta, come senti e come viene.

Non preoccuparti troppo degli orari (nessun altro lo farà), ne di avere precise destinazioni. Non stai facendo un giro turistico. Basta accettare il languore solare delle colline e delle spiagge, lo strano mix di ospitalità e indifferenza che caratterizza la gente del posto, l’invito generale ad un caldo, alimentato fatalismo”.

Sono queste le parole che ci introducono ad un racconto appassionato della Calabria in cui noi viviamo, ma vista con gli occhi di un viaggiatore.

L’idea, per apprezzare al meglio il territorio che si andrà a visitare, è quella di fare tutto, a parte i treni, a piedi.

“Un piccolo zaino con qualche maglietta, biancheria intima, costume da bagno e kit da viaggio. Per un viaggio così non si ha davvero bisogno di nient’altro. Cappello da sole in testa, sandali ai piedi ed i diversi colori di cui si tingerà il tuo naso. Sarebbe bello per una volta privarci dell’ossessione per l’organizzazione e il controllo che caratterizza la nostra quotidianità.” 

Scherzando, ma neanche troppo, il giornalista di ‘The Guardian‘ afferma che questo non è un gran problema nella ferrovie meridionali che “sono particolarmente favorevoli a questo“.

“Dillo a te stesso prima di iniziare: non mi lamento mai di un treno in ritardo, o anche in partenza presto, o da una piattaforma inaspettata. Sarò paziente. Sarò costante e lento come il sole su un muro stuccato”.

Secondo il giornale britannico anche la Sicilia è una terra da visitare, ma le difficoltà lì sono un pò più marcate.

“Quindi ecco una soluzione più semplice. Invece di tentare la Sicilia, prendi la linea che serpeggia attorno al fondo dello stivale d’Italia, da Reggio Calabria sulla punta occidentale a Taranto sul tallone orientale. Sono circa 500 km di ferrovia a binario unico. Finché tieni il mare scintillante alla tua destra e la tua sete di vegetazione alla tua sinistra, non puoi sbagliare”.

Abituati al lusso ed alla comodità, spesso, dimentichiamo quanto sia bello lanciarsi in un’avventura.

“La tua routine quotidiana è la seguente:

  • colazione in hotel passeggiate mattutine e nuotate;

  • pranzo sotto ombrelloni del lungomare;

  • allenati a metà pomeriggio per uccidere le ore più calde”.

Fra i luoghi citati, nel racconto di The Guardian, non mancano i posti più caratteristici della provincia di Reggio Calabria.

“Melito di Porto Salvo sulla costa sud della Calabria, forse, dove Garibaldi approdò nel 1860 per iniziare la sua marcia trionfale a Napoli. Oppure Brancaleone-Marina, più avanti sulla costa, dove il romanziere Cesare Pavese fu mandato nell’esilio interno per attività antifascista nel 1935. Si lamentò amaramente, ma è difficile immaginare un mare più blu o una spiaggia più bianca”.

La storia in Calabria è la grande protagonista, impossibile non notare il passaggio dei numerosi popoli che, in questa terra, si sono susseguiti nel corso dei secoli.

“Troverete le piccole stazioni per lo più deserte. Le persone del luogo preferiscono spostarsi in auto. Non ha importanza nemmeno che la macchinetta dei biglietti sia fuori servizio, perché tu hai già prenotato il ticket su internet. Un’unica carrozza a motore diesel appare in un luccichio del caldo di agosto. Potrebbe essere solo 10 minuti di ritardo, ma sembra che arrivi da un’altra epoca.

Dentro, un frizzante condizionatore d’aria rende quasi sopportabile la temperatura. Un paio di venditori ambulanti con merce a buon mercato da vendere in spiaggia mettono i loro pacchi bloccati nelle porte a battente. Uno indossa cinque sombreri blu sulla sua testa. Un gruppo di bambini di 10 anni corrono su e giù per il corridoio. Nessun viaggiatore d’affari. Nessun altro turista”.

Le infrastrutture del sud mettono a dura prova la pazienza dei viaggiatori, tanto che solamente pochi scelgono ancora di utilizzare i binari.

“Fermati dove vuoi non fermarti affatto, a seconda di quanti giorni hai a tua disposizione”. 

La Calabria è bella perchè si respira ancora aria di tradizione. Qui, gli uomini e le donne si chiamano ancora da un balcone all’altro con fischi e grida in codice. Un repertorio fluido di gesti che molto probabilmente non sono cambiati da molte generazioni.

“Non esiste nessun altro posto in Italia dove il passato è così vivo”.

 

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