UDC Calabria, Talarico: 'Noi vivi e vegeti, i resuscitati sono altri'

"Negli ultimi 20 anni in Calabria abbiamo avuto sempre risultati importantissimi e superiori a quelli avuti in altre Regioni italiane"

«Esprimo davvero tutto il mio rammarico per le parole utilizzate da chi, arrivato da poco nel nostro partito, è stato accolto con grande disponibilità, anche in virtù dell’antico rapporto di amicizia che ci lega, e ha avuto a disposizione ruoli di primo piano. Appena due anni fa Luigi Fedele è stato candidato capolista alla Camera nel collegio plurinominale di Reggio Calabria, quindi utile a una possibile elezione, e ha poi ricoperto il ruolo di vice segretario regionale».

Il segretario regionale dell’Udc Francesco Talarico replica alla nota stampa con la quale Fedele ha annunciato di voler lasciare il partito, dopo la comunicazione del nuovo assetto organizzativo.

«Insieme al segretario nazionale Lorenzo Cesa – dice ancora  Talarico – abbiamo voluto riorganizzare l’Udc in Calabria e a Reggio. Dopo l’ottimo risultato ottenuto alle ultime elezioni regionali, quando il partito ha raggiunto l’11% in riva allo Stretto, alle ultime comunali non è stata neanche presentata la lista. E’ stato dunque assolutamente necessario, così come condiviso con Cesa e gli altri esponenti dell’Udc, procedere ad un riassetto sul territorio della Città Metropolitana. Non si poteva lasciare proseguire una dinamica in cui il confronto politico è stato sostituito dalle ambizioni personali o da rivendicazioni territoriali che nulla avevano a che fare con il nostro progetto politico e che hanno determinato, volutamente, la mancata presentazione della lista».

«Sono certo che Paolo Arillotta nel ruolo di vicesegretario regionale e Roberto Vizzari in quello di Commissario per la Città Metropolitana sapranno ridare slancio all’area moderata che sempre ha avuto un grande peso in Calabria e continuerà ad averlo anche in futuro. In questi mesi saremo chiamati ad un grande sforzo e ad un grande senso di responsabilità – dice ancora Talarico – e presto saremo chiamati a dare un nuovo governo alla Calabria. L’Udc ha il dovere di lavorare per dare rappresentanza alle istanze dei cittadini che credono nei valori della moderazione, nei principi della dottrina sociale della Chiesa e, più in generale, hanno diritto ad una classe dirigente forte e autorevole che sappia tenere la barra dritta in un momento storico così complicato e tenere viva l’eredità politica e morale che ci ha lasciato la governatrice Jole Santelli purtroppo scomparsa prematuramente, ma che in pochi mesi ha dato la dimostrazione che per la nostra Regione esiste una speranza e che il buon governo è possibile».

«L’Udc del resto – conclude Talarico – negli ultimi 20 anni in Calabria ha avuto sempre risultati importantissimi e superiori a quelli avuti in altre Regioni italiane, spesso anche a due cifre. Forse per questo c’è fiducia in chi, con grande coerenza e linearità anche nei momenti difficili, l’ha rappresentata. Non mi pare, dunque, che nessuno abbia potuto resuscitare un partito che è sempre stato vivo e vegeto. Forse è vero il contrario: l’Udc ha resuscitato qualcuno che era rimasto fuori dal palcoscenico politico»