2° giorno di sciopero per l'imprenditore di Scilla: 'Nessuna risposta dalle istituzioni'

A più di 24 ore dall’inizio della sua protesta, l’imprenditore scillese che si è incatenato alla sua attività non ha ricevuto alcun segno di risposta. Ed allora con la catena ancora al collo Pietro Macrì prosegue nel suo sciopero della fame, invitando le istituzioni ad ascoltare il suo appello.

Lo sciopero della fame

È attraverso Facebook che l’imprenditore ha lanciato il suo appello, nella giornata di ieri tante le condivisioni ed i commenti di sostegno. E, nel secondo giorno, di questa triste vicenda, Macrì ha voluto non solo annunciare la prosecuzione della sua protesta, ma anche ringraziare le tante persone che, invece, hanno recepito il messaggio condividendolo con altre persone:

“Giorno 2: voglio aprirlo semplicemente con un grande abbraccio ed un saluto ai miei tanti sostenitori. Siete veramente in tanti! Particolarmente grazie ai miei colleghi di Scilla ,che devo dire ad onor del vero, mi stanno inondando di calore straordinario, cosa che mi darà sicuramente la forza di essere ancora più combattivo che mai. Avanti tutta ed ancora grazie, grazie, grazie. Sarà mia cura aggiornarvi per ogni piccola novità, qualora si presentasse. La mia battaglia è la battaglia di tutti. Basta ingiustizie e politica di malaffare”.

La motivazione alla base della protesta di Macrì nasce dalla variazione al piano spiaggia attuata dall’amministrazione comunale di Scilla. Da qui la richiesta alle istituzioni locali:

“Ad oggi non ho ancora ricevuto risposta da parte delle istituzioni. Oggi chiedo in maniera formale un incontro congiunto alla presenza del Prefetto di Reggio Calabria e del sindaco di Scilla”.