“Qui non vendiamo Whirpool”: parte dalla Calabria la campagna solidale

"Se la Whirpool non ha a cuore il destino di 400 nostri connazionali perché noi dovremmo avere a cuore l'azienda?". La risposta degli imprenditori calabresi al caso Whirpool

Il presidio dei lavoratori Whirlpool all'aeroporto di Capodichino, Napoli, 22 Ottobre 2019. Circa 300 lavoratori della Whirlpool di Napoli sono entrati nell'aeroporto di Capodichino per protestare contro l'annunciato stop alle attività produttive dall'1 novembre. I lavoratori indossano la consueta maglia bianca con la scritta 'Napoli non molla'. Urlano slogan e chiedono solidarietà ai viaggiatori. ANSA/CESARE ABBATE


Hanno esposto sulla loro attività il cartello “Qui non vendiamo più elettrodomestici Whirlpool” e lanciato l’hashtag #iononvendowhirlpool.

É l’iniziativa dei titolari di un negozio di arredamenti a Mendicino, nel cosentino, ed è stata presa per solidarietà con i lavoratori dello stabilimento di Napoli.

“Se la Whirpool non ha a cuore il destino di 400 nostri connazionali – afferma Michele, uno dei titolari del negozio – perché noi dovremmo avere a cuore l’azienda? Siamo liberi di proporre ai nostri clienti tanti elettrodomestici e in questo momento non riteniamo opportuno suggerire un’azienda che vuole delocalizzare la produzione mandando a casa 400 persone”.

I titolari hanno anche invitato altri commercianti ad aderire all’iniziativa.

“Non una guerra contro un colosso – ha aggiunto Michele ma un segno evidente di solidarietà ai lavoratori, cittadini italiani che rischiano il licenziamento. Abbiamo deciso, in totale libertà, di congelare la Whirpool e ai nostri clienti proporremo altri prodotti”.

Fonte: Ansa Calabria