I Negramaro preferiscono le foto con il sindaco ad un’intervista con la stampa locale - FOTO

di Anna Biasi - Certo che dev’essere “meeeraaa

di Anna Biasi – Certo che dev’essere “meeeraaaaviglioosoooo” ricevere tutti quegli applausi, molto meno meraviglioso per chi vuole solo fare il giornalista.

L’intervista è il principale strumento di lavoro dei giornalisti e, anche se oggi, gran parte dei redattori trascorre il proprio tempo davanti al computer a rielaborare notizie provenienti da altre fonti, redatte da agenzie e uffici stampa, il punto di partenza è rivolgere buone domande che producano buone risposte.

Il sindaco Giuseppe Falcomatà aveva invitato personalmente i Negramaro a Reggio Calabria e loro a gennaio avevano accettato l’invito.

Ora, giustamente, era il minimo ringraziarlo con una bella foto ricordo, ma la cosa che suona più strana è perché lo staff del sindaco può accedere a questo incontro informale e la stampa locale no. Concesse, dunque, le foto solo ad alcuni eletti e a parenti e amici di.

Superato questo piccolo momento di disagio il live può incominciare.

Ad aprire il concerto dei Negramaro è stato il dj reggino Claudio Polimeni, un sogno che dopo anni di sacrifici si è realizzato. Mentre tutti attendevano Giuliano, tutto il Palacalafiore ha iniziato a scaldarsi a ritmo di dance.
Il merito più grande va alla macchina organizzativa di Esse Concerti srl di Tonino e Salvatore Scordo, in prima linea per un concerto tanto atteso dai fan calabresi.

Fa molto caldo al Palapentimele, così Sangiorgi cambia diverse giacche e magliette, inizia con una rossa e conclude con un bel “tight” o che dir si voglia “tait” blu.
Da ricordare una giacchetta discreta con frange argentate del chitarrista che illumina la scena oltre i led e i video proiettati a tutto spiano.
Una experience in non so quante D; tanta creatività e service monitor e luci che proiettano immagini su più livelli. Ancora è tutto meraviglioso.
Molto puntuali, aprono la tappa reggina con “Sei Tu la Mia città”, e “Il posto dei santi”.
Spettacolare “Attenta” con assolo di chitarra, poi saluta tutti e suona “Meraviglioso” e “Nuvole e lenzuola”.

Non mancano risultati sonori straordinari e continui effetti tenda su un maxi schermo.

Non si può dire che Giuliano non avesse niente da dire alla città di Reggio: chiede spesso di tenere il tempo con le mani e di andare su con le gambe.
Comunica il suo essere un cittadino del sud, nonostante il grande successo: lo fa con una breve frase in dialetto, lo fa quando chiede alla città di Reggio di dare il cuore e quando canta “Una storia semplice”, perché al sud non è proprio una storia semplice.
Il nuovo lavoro dei Negramaro colpisce dritto al cuore, molto curato nei suoni con arrangiamenti sempre misurati.
Tra le canzoni della serata “L’ultimo bacio”, “Se io ti tengo qui”, “Sole”, “Tutto qui accade”, “Via le mani dagli occhi”, e con l’organetto di mister Andrea “Pupillo” De Rocco e Sangiorgi al pianoforte intonano “Sei”.

Eh sì, il tempo non ci dispensi dalle solite lacrime, quelle che versammo per Matteo Armellini che morì quattro anni fa sotto le impalcature del PalaCalafiore di RC: “Tutti noi chiediamo scusa a Matteoripete Giuliano – che rimanga sempre qui con noi, a quel concerto, per sempre, un applauso Reggio Calabria. Matteo perdona tutti noi, era solo musica cazzo, forza ragazzi, vai vai vai, ciao Matteeeoooo” e preso dall’emozione versa qualche lacrima e preferisce continuare a cantare “fino alla fine del secolo… fino alle fine di me”

Con estrema sensibilità dedica al padre siciliano, di Caltanissetta, che non c’è più, la canzone “Lo sai da qui” che dice delle cose ben precise sulla sua personalità: d’obbligo consacrarla a Reggio Calabria, terra di passaggio per l’amata Sicilia.

E poi va in scena la canzone che rappresenta il titolo del tour “La Rivoluzione sta arrivando” e le “onde” che sembrano distruggersi e rinnovarsi: “fatemi vedere le onde – dice il leader del gruppo – come va? Siete un oceano, tenete le mani su… grazie per questa luna piena Reggio”.

“L’amore qui non passa mai … Grazie di cuore” (lo dice in dialetto salentino) l’amore qui non passerà mai a Reggio Calabria”; poi suona “Solo tre minuti” in una versione nuova ed infine si riserva ai cult del passato come “Estate”, “L’immenso”, e “Parlami d’amore”.

Senza più paure Calabria, tieni le mani al cielo Reggio – grida – siamo stati tanto tempo senza tornare in Calabria, ma non per colpa nostra. Ringrazio Straich e ricordatevi che – conclude Sangiorgi – tutto tornerà in mano alle persone giuste… grazie Reggio, ci siete mancati davvero”…e se ne vanno cantando insieme “Mentre tutto scorre”.

Nonostante tutto, alla fine, i Negramaro non si possono non amare. Parlo in fretta e non penso se quel che dico può far male.
Post-concerto, il gruppo pop rock scrive su facebook: “Senza parole! Ci avete dato il cuore e l’anima!!! Stellari”. Io dico: “Grazie perché siete stati fantastici. Giuliano hai una voce potente e comunicativa che fa dimenticare tutto il mondo fuori. Da qui è passato amore e se n’è andato svelto, ma siete rimasti nei nostri cuori calabresi, intrappolati dentro. Come intrappolate dentro, restano le tante domande da sottoporre”.

Peccato non poterlo dire nel backstage.