Ilaria Salis a Reggio, ispezione a sorpresa al carcere di Arghillà

"Come ogni estate, la situazione è devastante. In Calabria, una delle regioni più periferiche e sfruttate, alcuni aspetti diventano ancora più drammatici", le parole dell'eurodeputata

salis arghilla

“Ispezione a sorpresa al carcere di Arghillà, a Reggio Calabria. Come ogni estate, la situazione è devastante. Qui, come ovunque in Italia. Ma in Calabria, una delle regioni più periferiche e sfruttate, alcuni aspetti diventano ancora più drammatici”. Inizia così il post di Ilaria Salis, in riva allo Stretto per ispezionare il carcere di Arghillà.

“L’acqua corrente è contingentata: scorre solo in alcune fasce orarie, aggravando le difficoltà quotidiane della detenzione e peggiorando le condizioni igienico-sanitarie.

Le attività trattamentali sono ridotte al minimo. I detenuti sono abbandonati a loro stessi, senza nulla da fare.

Il sovraffollamento è la norma, e il personale è gravemente insufficiente affinché i diritti dei detenuti possano essere rispettati.

Circa un terzo della popolazione carceraria – oltre cento persone – è composto da cittadini stranieri, molti dei quali detenuti per il controverso reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per tutti loro c’è un solo mediatore culturale. Uno solo. E non parla nemmeno tre lingue.

Celle sovraffollate e condizioni al limite

In alcune celle si vive in otto, con letti a castello a tre piani. Chi dorme in alto ha il soffitto a pochi centimetri dal volto.

Il caldo è infernale, l’aria è ferma. Non tutti hanno un ventilatore. In cella manca il frigorifero, e conservare il cibo diventa un’impresa.

Gravi carenze nei servizi sanitari

Ma la denuncia più unanime riguarda i servizi sanitari: carenti, inadeguati, quasi sempre inaccessibili. Ho incontrato diverse persone malate, senza cure adeguate.

Ho potuto incontrare anche Amir Babai, compagno di viaggio di Marjan, vittima di una vicenda assurda che lo vede ingiustamente condannato in primo grado come “scafista”. Per approfondire, seguite @oltre.i.confini.scafiste

Ministro Nordio, qui occorre intervenire subito. Con ogni strumento a disposizione, per ridurre il sovraffollamento e garantire condizioni dignitose e il rispetto dei diritti più basilari”; conclude Ilaria Salis.