Reggio, alla scuola De Gasperi ‘La voce del coraggio’: un dibattito sulla violenza di genere – FOTO

Le testimonianze di alcune vittime e le parole delle esperte per sensibilizzare i giovani sui temi del femminicidio, dell'abuso e della violenza sulle donne

voce coraggio de gasperi

L’evento organizzato dall’Istituto ComprensivoCatanoso De Gasperi San Sperato Cardeto” di Reggio Calabria, tenutosi il 15 dicembre 2025, ha trattato temi di grande rilevanza sociale, come la violenza di genere e la lotta contro gli stereotipi.

Il dibattito, dal titolo “La voce del coraggio: Dal dolore alla forza – Conoscere per riconoscere e superare la violenza di genere”, è stato moderato e organizzato dalla prof.ssa Marisa Quartullo ed ha visto la partecipazione di esperti del settore e testimonianze forti e toccanti e si è tenuto presso l’aula magna del plesso scolastico di Cannavò.

“La voce del coraggio”: un incontro per riflettere

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L’evento ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sui temi del femminicidio, dell’abuso e della violenza sulle donne, fenomeni che, nonostante il passare degli anni, continuano a segnare la nostra società.

“La nostra comunità educante ha il dovere di fare qualcosa per contrastare la violenza”, ha dichiarato la prof.ssa Quartullo, indicando come il mondo scolastico debba impegnarsi attivamente per educare i giovani alla consapevolezza. Ha parlato della necessità di abbattere stereotipi di genere e di superare una cultura patriarcale che, purtroppo, è ancora radicata nella nostra società.

“Abbiamo iniziato un percorso con gli studenti per analizzare il fenomeno della violenza sulle donne, utilizzando testimonianze di donne coraggiose come quella di Maria Antonietta Rositani, che ha affrontato il suo aggressore con una forza incredibile, urlando: ‘Io non muoio’”.

Testimonianze commoventi

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Maria Elisabeth Rosanò, sopravvissuta a un femminicidio che ha colpito la sua famiglia quando lei era ancora una bambina, è stata ospite dell’evento presso la scuola reggina. La sua testimonianza ha toccato profondamente il pubblico: “Il dolore che ho vissuto è diventato la mia forza”, ha dichiarato.

La sua storia, che ha dato vita alla sua tesi di laurea “Violenza di genere nel contesto domestico calabrese”, è un esempio di resilienza e di come si possa trarre forza dalle tragedie più devastanti.

Un altro momento molto intenso è stato il racconto di Gabriella Castelletti, madre di una vittima di violenza di gruppo. La sua testimonianza ha toccato anche le dinamiche culturali che ancora oggi alimentano la violenza nelle nostre comunità, in particolare nei piccoli centri dove la mentalità maschilista è ancora prevalente.

Le esperte spiegano le dinamiche

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Il dibattito si è arricchito con gli interventi del direttore scolastico Marco Geria, delle esperte, tra cui Giulia Cugliandro e Maria Teresa Felicetti, psicoterapeute e Valeria D’Amico, neuropsichiatra infantile. Le due professioniste hanno analizzato le dinamiche che innescano comportamenti violenti, evidenziando come i segnali di relazioni tossiche siano spesso difficili da riconoscere. L’incontro ha fornito ai giovani strumenti per identificare situazioni di abuso, sia fisico che psicologico, e per intervenire tempestivamente.

In chiusura, la professoressa Quartullo ha espresso la sua emozione per l’incontro, sottolineando quanto fosse importante dare voce a chi ha vissuto il dolore della violenza e come queste storie possano essere il motore per un cambiamento positivo, invitando i ragazzi a fare tesoro delle testimonianze ascoltate, ricordando l’importanza del dialogo attivo come strumento di difesa e denuncia.

“A-mors, senza morte, perché l’amore è vita e dove c’è amore non può esserci morte”.

Questo evento, organizzato grazie al supporto del responsabile del plesso Diego Fortugno, ha rappresentato un passo importante nella lotta contro la violenza di genere, un’occasione per sensibilizzare le nuove generazioni e dare loro gli strumenti necessari per riconoscere, affrontare e superare questo triste fenomeno.