Reggina: la società ha scelto la strada del silenzio, su tutto

Gli interrogativi sulla squadra, il tecnico e la penalizzazione

Felice Saladini Marcello Cadorna Reggina Granillo

Il momento difficile sembrava ormai alle spalle ed invece con la sconfitta interna contro il Brescia, si ripropongono argomenti ed interrogativi che pensavamo fossero stati superati. Per esempio ci si chiede il perchè di un simile atteggiamento della squadra in quel disastroso primo tempo con le rondinelle, salvo poi tentare l’impresa quando la frittata ormai era fatta. Un gruppo di calciatori reduce da tre risultati utili consecutivi che, nonostante la penalizzazione, è riuscito a mantenere saldamente la posizione all’interno della griglia play off e che avrebbe potuto ulteriormente incrementarla, scivola in casa dopo una prestazione apparsa ai più scadente per comportamento e voglia di battersi, in modo particolare nella prima frazione.

Il futuro di Inzaghi

Intanto tornano prepotentemente alla ribalta le voci riguardo il futuro del tecnico e quindi quelle sue dichiarazioni nel post Benevento che avevano già fatto ampiamente discutere ed aperto dibattiti, nonostante lo stesso Inzaghi avesse provveduto attraverso i propri canali social a fare delle precisazioni in merito. Ma si continua ad insistere sulla possibilità che l’allenatore saluti la Reggina dopo una sola stagione a prescindere dalla durata del suo contratto triennale.

La penalizzazione e le motivazioni

E poi la penalizzazione, le motivazioni e quel passaggio che ha spiazzato tutti riguardo la possibilità evidenziata dal TFN di poter pagare gli stipendi perchè autorizzati dal Tribunale di Reggio Calabria e che invece si è deciso di non farlo al pari dei contributi, per i quali invece c’è stato l’assoluto divieto.

Il silenzio della società

I tifosi chiedono a gran voce chiarimenti su tutti questi aspetti. Lo fanno attraverso i social, intervenendo nelle varie trasmissioni radiofoniche e televisive. La società, per il momento, soprattutto sul percorso intrapreso per la ristrutturazione del debito e quindi l’attesa per la sua omologa, ha deciso per il silenzio assoluto. Ricevute le motivazioni, si è depositato il ricorso e quindi ci si prepara alla discussione davanti alla Corte Federale d’Appello, dove si cercherà di annullare quanto sentenziato in primo grado e convinti di poterlo fare attraverso la documentazione in possesso. Quel che è certo, è che le prossime saranno settimane molto calde. Ma dalle nostre parti ormai ci siamo abituati…

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