A tu per tu con il reggino Francesco Rando. Sei domande per comprendere il mondo del Food&Beverage

Francesco Rando è al timone del comparto Food&Beverage targato Saline Resort & SPA. Un consiglio ai giovani? Puntate sulla qualità. Il mercato del lusso non conosce crisi...


Il reggino FrancescoRando, da oltre trent’anni protagonista nel mondo dell’alta ristorazione, con collaborazioni in strutture alberghiere importanti ed in ristoranti stellati e pluristellati, sarà al timone del comparto food&beverage del già consolidato Saline Resort & SPA . Una struttura, afferma Francesco Rando che vuole essere emblema dell’accoglienza, del relax, del gusto, e della convivialità.

Dopo quasi quattro anni lasci L’A Guormet L’Accademia. Quali i motivi di questo cambiamento?

Con un caloroso abbraccio e un grazie a tutto lo staff, in particolare la brigata di sala per aver condiviso in questi anni tantissime soddisfazioni e consolidato un’ottima reputazione online e offline. Naturalmente un grazie di cuore allo Chef-Patron Filippo Cogliandro per avermi dato l’opportunità di dirigere e coordinare l’accoglienza ed il servizio della sua struttura nonché la gestione della straordinaria Cantina di cui il Ristorante dispone.

Adesso ti vedremo alla guida comparto food&beverage del già consolidato Saline Resort & SPA.

Questa meravigliosa professione è completamente diversa da qualsiasi altro lavoro, c’è sempre una sfida che ti aspetta per strada. Quando valuto un progetto mi concentro su una cosa sola “la sostanza”, ma in questo progetto oltre alla sostanza ho visto del “valore”. Insieme all’Exequtive Chef Paolo Stilo (mia vecchia conoscenza) , Titta Manzo dell’area servizi e ricevimento e Anna Romeo Wedding Planner, formeremo un Teamwork  fissando gli obiettivi a breve, medio, e lungo termine con un programma di pianificazione per raggiungere la meta.

Cos’è per te l’accoglienza?

Quando aspettiamo un’ospite a casa nostra, vogliamo offrirgli la migliore accoglienza, dare il benvenuto, fare sentire gli ospiti importanti. Spesso sentiamo parlare dell’arte dell’accoglienza , ma oltre l’arte c’è anche l’aspetto scientifico. Ai ragazzi do 7 secondi di tempo all’entrata per capire il cliente. Alcuni pensano che il cameriere porta il piatto, ma tale gesto va collocato dentro un concetto complesso e meraviglioso che è quello dell’accoglienza, pertanto se non si hanno personaggi che rendono l’accoglienza un’arte è giusto banalizzare il tutto nel “il cameriere porta piatti”. Sono stato tantissimi anni accanto a Chef dall’indiscussa capacità, ma se non ci fossero state le mie parole o quelle dei ragazzi a suggerire e raccontare le portate, i piatti sottoposti non avrebbero prodotto lo stesso effetto. Non tralasciamo infine lo studio delle culture: conoscere abitudini, tradizioni, rituali e modus pensandi che differenziano gli ospiti a seconda del paese di appartenenza.

Quali sono le caratteristiche più importanti per svolgere questa professione?

La prima cosa l’umiltà, il savoir faire, capacità organizzativa, conoscenza meticolosa di ogni ingrediente e di ogni piatto del menù, una predisposizione all’ascolto e alla comprensione, una spruzzata di psicologia e il sorriso. Mi spiace tanto ma chi non sa sorridere non può operare nel settore accoglienza e servizio.

Litighi spesso con gli Chef ?

Uno Chef intelligente capisce che la sala è il suo specchio con il cliente, non ho mai pensato di mettermi in competizione con gli Chef, ma loro sanno  che desidero il massimo per la mia sala e che questo massimo conviene anche a loro. Se consideriamo il modulo di Ducsse per esempio, nelle sue aperture lo Chef si portava non solo la cucina per il training ma tutta la sala, perché da imprenditore aveva intuito che le due cose non si potevano scindere perché diversamente non avrebbero prodotto lo stesso effetto.

Consigli questo lavoro ai giovani?

Abbiamo il privilegio di svolgere il lavoro più bello al mondo che è l’accoglienza, ci dona capacità che pochi altri lavori riescono a trasmetterci, il grado di soddisfazione può essere altissimo, certo ci devi dedicare del tempo, tantissimo studio e ricerca, visite alle aziende e cantine e come suggeriscono i grandi manager, leggere almeno un quotidiano ogni giorno per essere sempre informati su quello che succede nel mondo. Io mi ritengo benedetto, spesso sento parlare di crisi o che c’è poco lavoro, sarà vero!? Ma vorrei raccontare ai giovani che il “lusso” non conosce crisi, ho visto clienti spendere oltre diecimila euro al giorno, ospiti arrivare con Yacht, voli in elicottero, jacuzzi, fiumi di champagne, e a parte le mance ordinarie , ci sono tantissime “maniche larghe” come Cristiano Ronaldo che in un Resort di Costa Navarino in Grecia, ha lasciato una mancia di 20 mila euro per l’ottima accoglienza e per la privacy riservata alla sua famiglia durante il soggiorno. Personalmente la mancia più generosa che abbia mai ricevuto mi è stata lasciata da un gruppo di Ebrei Ortodossi produttori di diamanti compreso un gioiellino per mia moglie….e non in giro per il mondo ma a Reggio Calabria, la mia meravigliosa città.

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