Al Castello Aragonese si celebra il 250° anniversario di Canaletto


Il nome di Giovanni Antonio Canal, detto Canaletto (Venezia 16971768) si associa alle vedute di Venezia, immagini cristallizzate nella luce limpida, divenute parte fondamentale del mito della Serenissima, che hanno riscosso fin da allora un successo straordinario, facendo sognare i turisti inglesi del Grand Tour.

Ma Canaletto non è solo questo. Emerge come pittore affrontando da scenografo teatrale, quale era in giovinezza, con pennellate impetuose e luce drammatica, le prime vedute di Venezia; si rivela fin da subito un instancabile sperimentatore, alla ricerca di sempre nuovi soggetti, composizioni, tecniche, effetti. Ma è anche artigiano umile che lavora in continuazione e cronista splendido delle feste. Artista razionale, all’avanguardia, emblema dell’Epoca dei Lumi e, assieme, inventore dei capricci più sorprendenti e squisiti; e, ancora, pittore della civiltà inglese del Settecento e supremo disegnatore.

A questo straordinario interprete dell’Arte Italiana del Settecento è dedicata la conversazione “Canaletto,Venezia,16971768”, di Salvatore Timpano, studioso d’arte, promossa e organizzata dall’Associazione :Amici del Museo, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, Assessorato al Patrimonio Culturale. La conversazione, finalizzata alla celebrazione del 250° anniversario della scomparsa di Canaletto, con l’ausilio di numerose slide, attraverso dipinti e disegni selezionati per la loro bellezza e per la loro importanza, e supportata da rigorosa documentazione storica, ne illustrerà il pensiero e il metodo, la tecnica e il rapporto con la realtà, si terrà sabato 29 settembre, alle ore 17,30, nella sala conferenze del Castello Aragonese.

INVITO-Il Canaletto si

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