Rischio ineleggibilità, la Bruni chiarisce: ‘Non ero tenuta a chiedere l’aspettativa’

Arriva finalmente il chiarimento da parte di Amalia Bruni del Gruppo Misto in consiglio regionale sul rischio della sua ineleggibilità

Bruni Pd M5s

Avrebbe violato di due giorni la richiesta e la domanda per andare in aspettativa in vista della sua candidatura e ha firmato una determina di rimborso per il Centro che dirige mentre era in congedo.

Il caso di Amalia Bruni, sollevato proprio dalle nostre colonne in data 7 novembre viene finalmente commentato dal leader dell’opposizione ai colleghi di Lac che chiarisce:

“Quel giorno della determina, ovvero il 29 ottobre, ero in ferie. Io sono un dirigente di struttura complessa del Centro regionale di Neurogenetica e come tale, avendo una convenzione con l’ASP e con l’associazione per la ricerca neurogenetica è mio compito e mio ruolo proporre queste determine. Quel giorno ero in ferie non in aspettativa. E quindi cambia tutto perchè quando si è in aspettativa si è completamente sospesi. Il tema dell’aspettativa perchè io in quanto dirigente di struttura complessa non dovevo nemmeno chiederla”.

Secondo la Bruni dunque non ci sarebbe nessun ‘caso’ dato che:

“La legge vuole che solo i direttori amministrativi, generali e sanitari devono andare in aspettativa e non i dirigenti di struttura complessa. Solo coloro che ricoprono posizioni organizzative e che hanno ruolo in un eventuale potere di consenso in una direzione o in un’altra devono chiedere per legge domanda di aspettativa e non il dirigente di struttura complessa. Ci sono anche alcune sentenze che vanno in questo senso della Corte di Cassazione, una del 2007 e una del 2014″.

Leggi anche

logo community