AVIS provinciale, l'appello della presidente Micalizzi: "Si può fare! Donare sangue ai tempi del coronavirus"

L'appello, della presidente dell'Avis Provinciale, a confermare un gesto abitudinario e le modalità per prestarlo in totale sicurezza

La donazione come spesso ribadito permette ad ogni persona di ricevere la possibilità di sentirsi nelle condizioni di aver prestato la propria persona al prossimo. Mai quanto oggi c’è la necessità di questo gesto, ed in tal senso CityNow ha intervistato Vanna Micalizzi, presidente dell’AVIS provinciale di Reggio Calabria che ha spiegato:

“Non è con leggerezza ma con indiscutibile chiarezza che il ministero della salute ci aiuta a non indietreggiare dalla pratica della donazione, ci esorta invece ad appelli continui affinché i nostri Donatori siano sempre più presenti. Il virus in circolazione esprime senza dubbio uno stato di emergenza ma per questo non possiamo eludere dal sistema sanitario la necessità di dover combattere anche le situazioni d’urgenza o le patologie croniche.

Le misure preventive indicate chiaramente nei decreti ministeriali delle ultime ore sono indispensabili a garantire il contenimento della rapida diffusione del virus, ma ricordiamo che il momento della criticità ha raggiunto anche quella parte del sistema sanitario che con grandi sforzi, combatte a mantenere l’apparente normalità nella gestione delle risorse e nell’approvvigionamento in particolare di unità che hanno la caratteristica di essere considerate farmaco salvavita come appunto il sangue.

Non dobbiamo permettere che la paura e il panico ci permettano di avere la meglio poiché saranno gli ammalati cronici oggi “dimenticati” davanti al mostro “corona”, a rimetterci irreversibilmente. Tutto questo non può assumere il tempo della contemplazione ma di un’azione sicura, controllata e totalmente monitorata come quella della donazione del sangue!”

A sostegno di tutto questo il ministero della salute ci indica quali sono i comportamenti da adottare anche in virtù di quanto suggerito dal Centro Nazionale Sangue e che risulta riportare:

Ricorrere alla chiamata-convocazione programmata dei donatori per continuare a garantire le raccolte di sangue ed emocomponenti su tutto il territorio nazionale. Ma rimane in vigore la sospensione di 14 giorni per i donatori che abbiano soggiornato nella Repubblica Popolare Cinese e per coloro che, dopo possibile esposizione, sono a rischio contagio di SARS-CoV-2.

Sono solo alcune delle nuove misure di sicurezza contenute nella circolare emessa dal Centro nazionale sangue. Dopo il provvedimento dello scorso 8 marzo che revocava i criteri di sospensione, alla luce del decreto emanato dal Presidente del Consiglio che limita gli spostamenti sull’intero territorio nazionale, divenuto “zona rossa” nella sua totalità, il Cns ha stabilito nuove disposizioni al fine di contenere la diffusione del Coronavirus.

A fronte delle esigenze delle oltre 1800 persone che, quotidianamente, si curano e vivono grazie alle attività del servizio trasfusionale, il documento cita espressamente di:

– applicare il criterio di sospensione temporanea di 14 giorni dal rientro per i donatori che abbiano soggiornato nella Repubblica Popolare Cinese;

– applicare il criterio di sospensione temporanea di 14 giorni dopo la possibile esposizione al rischio di contagio per contatto con soggetti con infezione documentata da SARS-CoV-2;

– applicare il criterio di sospensione temporanea di almeno 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi o dall’interruzione dell’eventuale terapia per i donatori con anamnesi positiva per infezione da SARS-CoV-2 (infezione documentata oppure comparsa di sintomatologia compatibile con infezione da SARSCoV-2);

– sensibilizzare i donatori ad informare il Servizio trasfusionale di riferimento in caso di comparsa di sintomi compatibili con infezione da SARS-CoV-2 oppure in caso di diagnosi d’infezione da SARS-CoV2 nei 14 giorni successivi alla donazione (post donation information).

Al fine di evitare l’aggregazione negli spazi comuni, quindi anche nei locali d’attesa, la circolare ribadisce la necessità del mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone e inoltre raccomanda di:

– ricorrere alla chiamata-convocazione programmata dei donatori al fine di regolare il numero degli accessi; ai fini della prevenzione del fattore di rischio rappresentato dal contatto stretto con soggetto affetto da COVID-19;

– adottare misure di triage preliminare del donatore in occasione del contatto telefonico come da indicazioni di cui all’algoritmo condiviso con il CIVIS, disponibile sul sito del CNS.

Infine il Cns raccomanda ad Associazioni e Federazioni dei donatori volontari di sangue di:

– non sospendere le raccolte del sangue e degli emocomponenti, presso le strutture ospedaliere pubbliche e presso le Unità di raccolta associative, nei territori sopra indicati e nell’intero territorio nazionale;

– garantire, a tutto il personale operante presso le Unità di raccolta, la diffusione capillare e costante delle informazioni inerenti all’epidemiologia del SARS-CoV-2 e alle misure adottate per la prevenzione della trasmissione dello stesso mediante trasfusione di emocomponenti labili.