PalaCalafiore, senza programmazione nessun futuro per le società sportive reggine

La Pallacanestro Viola e le altre fruitrici dell'impianto costrette a oneri enormi a causa della carenza di pianificazione delle istituzioni

La Pallacanestro Viola firma l’ennesima vittoria tra le mura amiche. Buoni i numeri degli spettatori considerando la categoria, un entusiasmo che può e deve crescere visto l’impegno profuso dalla società neroarancio. Obiettivo di questo campionato è la promozione. Insieme a tutto ciò, però, il vicepresidente evidenzia dopo il match come il mancato funzionamento del tabellone elettronico luminoso dei 24 secondi abbia determinato la sospensione temporanea a fine terzo quarto della partita.

L’amaro sfogo di Francesco Creazzo che invita alla massima collaborazione le istituzioni:

“Domenica sera eravamo contenti per la quattordicesima vittoria su altrettante gare, per i tifosi, tanti sponsor e soci che continuano ad arricchire il nostro progetto, ma siamo avviliti, perché predichiamo in un deserto. Ci scusiamo con gli spettatori e la squadra avversaria per la perdita di tempo e il rischio di sospensione della gara, più in generale per lo stato in cui versa questo palasport. Nonostante gli sforzi immani della FIP Calabria, gestore dell’impianto, e i tanti sacrifici che stiamo facendo dal punto di vista economico, registriamo ancora una volta l’assenza totale di gestione ordinaria e straordinaria di un palazzetto che paghiamo profumatamente, regolarmente, puntualmente”.

Tuttavia, la situazione tratteggiata a carattere generale dal dirigente neroarancio è solo la punta dell’iceberg di una situazione di profondo disagio legata alla struttura di Pentimele e vissuta non soltanto dalla Viola ma da tutte le società fruitrici. Oltre ai disservizi di carattere giornaliero (carenza di acqua, attrezzature, ecc.), le società che militano in campionati minori sono sottoposte ad obblighi ed adempimenti “da serie A”: un enorme esborso economico per chi tenta di fare sport, spesse volte anche giovanile.

Ma veniamo ai fatti.  Fino alla scorsa stagione, tutti i campionati regionali e “minori” si sono svolti al PalaCalafiore senza alcuna tassa gara comunale e senza alcun servizio antincendio. Nell’estate del 2019, una delibera di Giunta ha fissato i nuovi canoni per il PalaCalafiore, prevedendo una tassa gara di 500€ a partita senza alcuna agevolazione per le società che partecipano a campionati giovanili o minori.
Sempre nel corso dell’estate, la commissione di vigilanza sugli spettacoli e le manifestazioni sportive ha fissato la capienza del PalaCalafiore a oltre 8000 spettatori. Il Comune, proprietario dell’impianto, non ha segnalato alle altre autorità che compongono la commissione la possibilità di prevedere piani di capienza alternativi per esentare, in tutto o in parte, le piccole società dal pagamento dei gravosi oneri per il servizio di vigilanza antincendio.

In parole povere, quando gioca una squadra di un campionato regionale o giovanile, è come se il PalaCalafiore fosse pieno come ai tempi di Ginobili o Volkov, con tutto ciò che ne consegue a livello di prezzo per i servizi antincendio: 711 euro a partita. Una mannaia sulle casse di qualsiasi società non professionistica.

La soluzione?  La previsione di diversi piani di capienza per l’impianto, con la chiusura di settori in occasione delle partite dei campionati regionali: una soluzione adottata in numerosissimi impianti d’Italia proprio per venire incontro alle esigenze di tutte le realtà sportive e associazionistiche. Una soluzione a costo zero che richiede soltanto la redazione di un piano e il vaglio della commissione vigilanza presso la Prefettura.

“Nonostante le promesse di collaborazione e disponibilità di sindaco e delegato sport a inizio anno – ha denunciato Creazzo in conferenza stampa – Allo stato attuale noi come le altre società fruitrici del PalaCalafiore siamo abbandonati dalle istituzioni: in sei mesi non si è riusciti a risolvere un semplice problema burocratico”.

Tutto questo avviene in una situazione ormai costante di carenza di impianti sportivi: il centro sportivo “Pianeta Viola” di Modena rimane ancora chiuso e non si hanno notizie certe sulla data di riapertura, nonché su quella del bando di affidamento. Una situazione che fa soffrire parecchio le società sportive dilettantistiche, inclusa una Viola rinata dall’entusiasmo (e dai risparmi) dei cittadini di Reggio.