BO BO BODY, esperimento riuscito al Cineteatro Metropolitano di Reggio Calabria

Domenica 8 luglio l'associazione Equilibri Pedagog

Domenica 8 luglio l’associazione Equilibri Pedagogici ha portato in scena, al Cineteatro Metropolitano DLF, lo spettacolo BO BO BODY e la mostra Segni d’Acqua, frutto del lavoro fatto coi ragazzi in terapia durante l’anno. Ventisei i protagonisti, dai 5 ai 14 anni, che si sono alternati sul palco usando body percussion, boomwhackers (tubi intonati), voce  e oggetti di riuso.
Equilibri Pedagogici si occupa dell’età evolutiva e tratta anche disturbi del neurosviluppo  e della coordinazione motoria e  ADHD, modulando di volta in volta attività e percorsi che permettono di mantenere l’inclusione sociale come obiettivo generale.
In questo percorso sperimentale, iniziato 3 anni fa, si è scelto il corpo come strumento di intervento che unisce l’espressione corporea e il movimento in un unico linguaggio, con l’obiettivo di raggiungere la consapevolezza di sé al massimo delle proprie potenzialità, mirando a traguardi progressivi e propedeutici. Il progetto, affidato a Giuseppe Costa (alias Yosonu), affiancato da Lidia Praticò e Manuela Magnano (pedagogiste) e Maria Teresa Basile Rognetta (psicomotricista), segue la linea pedagogica Orff Schulwerk e si è sviluppato in appuntamenti settimanali di body percussion e propedeutica musicale.
Il gruppo – concentrato e divertito – sul palco si è lanciato in uno spettacolo coinvolgente ed eterogeneo, proponendo un repertorio che va da canti popolari del Sud Africa al funk di Stevie Wonder, toccando addirittura l’elettronica dei Soulwax e Daft Punk (esilarante il siparietto con due bambini che indossavano il casco, in pieno stile daft punk appunto).
Picco emotivo altissimo sull’interpretazione in duo del capolavoro jazz di Dave Brubeck, Take Five, eseguito per voce e body percussion. Una parte dello spettacolo, curato da Dominga Raso, ha visto come protagoniste
le ragazze del laboratorio sperimentale di arte-terapia  “Segni d’acqua”, che hanno dato vita a una pittura su tela estemporanea, dai colori blu e giallo, creando il verde, colore simbolo della natura e della vita stessa. Nel corso dell’anno, otto ragazze hanno realizzato le sette opere esposte in sala, avendo come tema comune l’acqua. “Terra liquida 1,2,3”, “Pioggia di luce” e “Corrente d’emozione” lavorate con colori fluorescenti ed illuminate da luce nera; “A fior d’acqua” lavorata con la tecnica dell’affioro;  “Gocce d’acqua” sfere d’argilla lavorate e dipinte, installate insieme per creare un onda marina.
La performance si è conclusa tra gli applausi del pubblico e dei ragazzi che hanno invitato tutti per un bis già la domenica successiva! Vista l’ interessata partecipazione cosa dobbiamo aspettarci il prossimo anno?

(Ph. Mikhaela Cannizzato – Pensando Meridiano)

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