Brogli a Reggio, Castorina: 'Sarò rinviato a giudizio. Io come David Copperfield?'

"Rinuncerò al rito abbreviato e al patteggiamento. Ho sempre dichiarato la totale estraneità ai fatti proclamando la mia innocenza".

Un’ora esatta di intervista a Nino Castorina.

Durante l’ultima puntata di ‘Live Break‘ (QUI IL VIDEO INTEGRALE)l’indagato principale nell’inchiesta sui brogli elettorali ha spiegato la sua verità rispetto alle tante accuse che gli vengono contestate dalla Procura di Reggio Calabria. Dopo 18 lunghi mesi Castorina torna nella sua città. Terminata la misura cautelare del divieto di dimora che gli era stata imposta si appresta a rientrare all’interno dell’aula Battaglia al prossimo consiglio comunale.

Castorina e il lungo esilio: ‘Ho preferito Roma, tranciando ogni legame’

Da quel 14 dicembre 2020 l’ex capogruppo del PD al Comune di Reggio Calabria ha dovuto fare i conti con la giustizia, prima con gli arresti domiciliari, poi il divieto di dimora con l’allontanamento coattivo dalla sua terra.

“Mi hanno accusato di essere il concorrente morale di presunti brogli che avrebbero realizzato soggetti ancora ignoti. Prima gli arresti domiciliari, poi la revoca e la misura meno gravosa del divieto di dimora che mi avrebbe consentito anche di stare in un Comune limitrofo a Reggio, come ad esempio Villa o Scilla. Ma per rispetto delle attività investigativa ho preferito stare a Roma tranciando qualsiasi legame col territorio reggino”.

Rinvio a giudizio? Castorina conferma: ‘Ci sarà sicuramente’

Per Antonino Castorina, ancora non è arrivato un rinvio a giudizio ma secondo quanto dichiarato dagli inquirenti nelle due conferenze stampa dei due step dell’inchiesta, l’inizio del processo appare scontato.

“Mi pare evidente che ci sarà un rinvio a giudizio. Ci sarà sicuramente – spiega Castorina – Al momento però mi è stata data la possibilità di rientrare a Reggio. Nel contempo c’è un’indagine in corso ma che non riguarda più me perchè mi è stato notificato il 415 bis con la chiusura delle indagini”.

In realtà le indagini sono ancora in corso ma secondo Castorina la sua posizione sarebbe già stata definita. Tornando alla sua sofferenza di questi lungi 18 mesi Castorina spiega:

“E’ stato un momento di enorme sofferenza ma anche di enorme riflessione rispetto alle mie priorità di vita. Stare a casa e vedere il mondo dall’esterno è stato devastante da un punto di vista umano soprattutto nella consapevolezza di essere innocente. La stessa giustizia che il 14 dicembre 2020 ha ritenuto di dovermi sottoporre ad una misura cautelare oggi decide che io posso tornare a Reggio nel ruolo di consiglio comunale. Da parte mia c’è una grande fiducia nella magistratura. A me non viene contestata un’azione materiale che io avrei fatto ma un concorso morale con ignoti. Al momento ritengo che io debba essere considerato innocente perchè ancora non c’è una sentenza in quanto solo indiziato”.

Castorina si proclama innocente: ‘Non chiederò il rito abbreviato né il patteggiamento’

Castorina, in vista del processo, conferma poi quanto ci aveva già annunciato:

“Rinuncerò in fase processuale al rito abbreviato, ovvero ad un terzo della pena in caso di condanna e rinuncerò anche al patteggiamento perchè io sono talmente sicuro della linearità delle mie condotte e della totale estraneità ai fatti che anche nella fase processuale la mia scelta sarà quella. Solo il dibattimento, con il contraddittorio delle parti, potrà dimostrare la verità dei fatti”.

Il suo rientro sarà comunque accompagnato da un alone di mistero e da tante ombre che lo accompagneranno all’interno dell’aula Battaglia. Sui fatti che gli vengono contestati Castorina analizza due punti in particolare:

“La vicenda dei morti è una fake news. Nella notifica ricevuta del 415 – bis nel seggio di Archi non c’è nessun morto. Non c’è nell’indagine che viene contestata a me. Nell’intera indagine invece ce ne sono due ma non sono nel seggio di Archi e ci sono operatori compiacenti e bisogna capire chi sono. Sulla vicenda degli anziani invece si dice sia stata fatta incetta di tessere elettorali. Ma le tessere che sono state richieste non sono state firmate dal sottoscritto. Almeno tre quarti dei certificati elettorali non sono a firma mia e quando ci sarà il processo questo sarà un elemento molto importante. Le condotte che mi vengono ascritte sono estranee alle mie azioni”.

La Procura come sappiamo ha identificato in Castorina il deus ex machina del sistema dei brogli. Castorina si difende così:

“Io sarei tipo David Copperfield? Riesco a ramificarmi con tutti e a concorrere con ignoti e a fare votare i morti. Se le ipotesi sono vere io sarei come David Copperfield e avrei poteri pazzeschi”.