Rientro Castorina, Davi: 'Io mi sarei dimesso. Reggio senza un minimo di orgoglio'

Klaus Davi: 'Per lui l'opportunità politica non esiste. Il suo rientro è un danno d'immagine per Reggio'.

E’ stato il primo a denunciare irregolarità nei seggi durante le elezioni comunali del 20 e del 21 settembre 2020 a Reggio Calabria. Documentazione alla mano Klaus Davi, che all’epoca si era candidato a sindaco con la ‘Lista Klaus Davi‘, già ad urne aperte aveva allertato gli organi competenti nonchè la stampa su presunti illeciti di manipolazioni dei voti. In particolare nelle sezioni di Archi.

La lunga battaglia del noto massmediologo post voto è continuata per diversi mesi anche dopo i due step giudiziari che hanno travolto il consigliere comunale Nino Castorina e la sua richiesta al Viminale era chiara: ‘Si sciolga il Comune’.

E ancora:

“Sono state alterate le regole del gioco ma sono certo che Castorina non ha agito da solo”, dichiarava Davi ai nostri microfoni.

Adesso, con lo stop alla misura cautelare il rientro in consiglio comunale di Castorina è imminente. Abbiamo contattato Klaus Davi per un commento sul ritorno dell’ex capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Reggio Calabria:

Castorina rientra in consiglio perchè lo prevede la legge con le sue norme garantiste e giustamente esercita un suo diritto. Per lui però evidentemente le questioni di opportunità politica non esistono. Dopo tutto quello che è successo e dopo le elezioni chiaramente pilotate, io mi sarei dimesso. In caso di dimissioni non si sarebbe trattato di un’ammissione di colpevolezza ma di un passo indietro in attesa di chiarire tutte la posizioni per poi eventualmente ricandidarmi. Ai miei tempi la questione morale era un elemento identificativo. Oggi il suo rientro è un danno d’immagine per Reggio”.

Da sempre garantista, liberale e rispettoso delle garanzie costituzionali Davi contesta la poca partecipazione del popolo reggino alle dinamiche della città.

“Da anni dico che Reggio è una città persa senza un minimo di orgoglio. Non si da mai peso alla ‘reputazione’ e non c’è alcun valore. Non è un caso se Reggio poi venga esclusa sempre da tutto…”.

Klaus Davi contesta la mancata presa di posizione negli ultimi tempi della classe dirigente reggina:

“Mi meraviglio che la presunta classe dirigente di Reggio accetti tutto questo. Anche l’ultimo episodio dei CIS è eclatante. Non si può nell’anno del Cinquantenario dei Bronzi lasciare Reggio a secco e senza finanziamenti”.

Klaus Davi infine torna sui brogli a Reggio Calabria.

“Nell’interrogatorio Carmelo Giustra al PM ha detto che sono stato io a denunciare il casino su Archi – conclude Davi – Come si fa a dire che, se ci sono stati brogli ad Archi, non c’entri la ‘ndrangheta? Voglio vedere chi lo metterà però nero su bianco. Quanto alle lungaggini delle indagini credo sia un ottimo segnale. E’ giusto che la Procura si prenda tempo”.