Ogni anno 23 mila studenti in fuga, quale futuro per la Calabria?
07 Dicembre 2018 - 16:33 | di Pasquale Romano

Non è una regione per giovani. È più vivo che mai il fenomeno dell’emigrazione massiccia di studenti dai territori più marginali economicamente verso i poli metropolitani del Centro e del Nord.
E’ quanto emerge dal 52esimo rapporto del Censis, secondo cui sono 172.000 gli studenti che partendo da una regione del Sud sono iscritti ad un corso di laurea in un’università del Centro-Nord (pari all’11% di tutti gli iscritti all’università), mentre sono poco più di 17.000 quelli che compiono il percorso inverso.
Il saldo netto fra gli ingressi e le uscite in queste regioni, sin dalla prima immatricolazione ad un percorso universitario (laurea triennale o magistrale a ciclo unico), risulta molto negativo per alcune regioni del Sud (Puglia -35.000 studenti, Sicilia -33.000, Calabria -23.000).
Le regioni in grado di calamitare la maggior parte degli studenti fanno registrare un saldo fra arrivi e partenze molto positivo: Lazio (+48.607), Emilia Romagna (+32.918), Lombardia (+24.449) e Toscana (+14.268).
Si tratta di una vera e propria piaga sociale per la Calabria, che vede ogni anno più di 20 mila studenti lasciare la loro terra in cerca di un futuro migliore. La maggior parte di essi, inutile sottolinearlo, terminati gli studi non faranno ritorno in Calabria ma si fermeranno nelle ragioni del centro-nord (o all’estero) in cerca di lavoro.
Un ‘buco nero’ che inghiotte speranze e traguardi, restituendo una Calabria che perde ogni anno un pezzo del proprio futuro. Da tempo le politiche comunitarie e regionali assicurano di mettere al primo posto la questione, di voler porre rimedio, trovare soluzioni per arrestare l’emorragia.
La legge dei numeri però non mente mai: la Calabria non può fare a meno della sua gioventù, il rischio (proseguendo di questo passo) è quello di vedersi invecchiata e senza più sogni. Come un’anziana signora, che guardandosi allo specchio ripensa malinconicamente al passato, unica consolazione per provare a dimenticare quello che le riserverà il futuro.
