Calcio, Girella chiarisce la “doppia Reggina” e rilancia le proprie idee progettuali


Torna d’attualità la questione Reggina Calcio, marchio e palmares, in concomitanza con la decisione della P&P di cedere le proprie quote. Ha fatto discutere un intervento del Presidente Girella, gestore del centro sportivo S. Agata, rilasciata a Gazzetta del Sud riguardo una possibile iscrizione della società ad un campionato dilettantistico o addirittura ipotizzato un ripescaggio tra i professionisti. Oggi ha parlato a Talk Sport su Antenna Febea:

“Intanto confermo che realizzeremo il Museo della Reggina che si terrà dal primo all’otto dicembre al Miramare, attendiamo solo l’ufficialità dall’amministrazione comunale. Sarà accompagnata da una serie di dibattiti coinvolgendo tutti coloro che sono stati protagonisti della storia amaranto.

Approfitto della trasmissione per invitare tutti coloro che hanno materiale storico della Reggina da esporre, a portarlo presso il centro sportivo S. Agata.

Sulla questione rinascita del calcio a Reggio, ho espresso la mia opinione, dicendo che chi ha voglia di investire sulla Reggina Calcio lo deve fare con una unione di intenti, senza fazioni, cordate o altro. Magari anche con la collaborazione del sindaco, ci si siede attorno ad un tavolo e si ragiona sui progetti, mettendo da parte gli egoismi ed i personalismi.

Quella di due squadre con il nome Reggina è una ipotesi esistente, questa è stata la risposta ad una domanda che mi è stata posta, ma non ho detto che è quello che sarà il prossimo anno. Io lavoro per fare attività sportiva, la mia idea, lo ripeto fino alla noia, è quello di unire non dividere. Nessun parallelismo.

Non presenteremo nessuna manifestazione di interesse nei confronti della Reggina 1914. Mi auguro invece lo faccia qualche grosso investitore che abbia progetti e idee a lungo termine.

E’ impensabile che una squadra professionistica non abbia un campo di allenamento, metta da parte la sua storia, per giocare le sue partite casalinghe debba andare altrove ed in questa circostanza non per colpa sua.

A me dispiace che i Praticò vogliano mollare, hanno fatto tanti sacrifici ed è un peccato che questo percorso si interrompa. Ritengo che un progetto futuro da fare con gli imprenditori, debba comunque chiedere eventuale collaborazione anche a Praticò. Poi sarebbe lui a decidere se parteciparvi o meno”.

 

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