Reggio, al carcere di Arghillà una partita per la libertà. Russo: ‘Così costruiamo veri percorsi di recupero’

La Garante regionale dei detenuti ha sottolineato il valore istituzionale e sociale dell'evento che ha visto coinvolti magistrati e detenuti

giovanna russo garante detenuti

Un’iniziativa che va oltre lo sport e diventa parte di un percorso strutturato.

Così la Garante regionale dei detenuti, Giovanna Russo, ha commentato il quadrangolare “Una partita per la libertà”, svoltosi alla Casa circondariale di Reggio Calabria – Arghillà, sottolineando il valore istituzionale e sociale dell’evento.

“Siamo particolarmente fieri di questo quadrangolare di calcio perché è un momento non solo di attività sportiva condivisa tra la popolazione privata della libertà personale e le istituzioni che hanno voluto prendervi parte. Credo che siano momenti di alta sensibilizzazione che la città dentro le mura debba vivere”.

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Per la Garante, la presenza delle istituzioni all’interno del carcere rappresenta un segnale concreto e non simbolico, capace di incidere realmente sui percorsi di chi sta scontando una pena.

“Questo non crea vane aspettative per la popolazione detenuta, ma contribuisce alla costruzione di un percorso trattamentale serio e rigoroso”.

Russo ha poi annunciato nuove iniziative già in programma.

“Per il 2026 abbiamo previsto una fitta rete di attività interistituzionali. Lo diremo a inizio anno, ma l’obiettivo è portare avanti un trattamento strutturato, che coinvolga più ambiti”.

Un lavoro che, ha spiegato, non può rimanere isolato.

“Il carcere non può essere separato dalle responsabilità che lo Stato deve dimostrare di avere anche nei confronti di chi ha sbagliato. L’Ufficio del Garante, il Consiglio regionale e tutte le istituzioni sensibili a questi temi sono qui per mettersi in campo”.

Tra le azioni concrete, anche l’attivazione di strumenti permanenti.

“Siamo pronti alla costituzione di tavoli permanenti, dal tavolo sport al tavolo lavoro. Proprio sul lavoro, Reggio Calabria è stata promotrice di una scelta importante, attraverso un protocollo in Prefettura, per abbattere i tassi di recidiva dando opportunità occupazionali e formative alla popolazione detenuta”.

Un impegno che guarda al futuro e che punta a trasformare iniziative come “Una partita per la libertà” in tasselli di un percorso più ampio di inclusione e responsabilità.