Reggio, bagni 'chiusi' nei locali del centro: ristoratori imbufaliti

A poco sono servite le soluzioni tampone, come l'acquisto di cisterne. Il fenomeno va avanti ormai da anni

La carenza d’acqua a Reggio Calabria, in particolar modo quando si avvicina la bella stagione, non è certo una novità, bensì un dato di fatto con cui i cittadini hanno imparato, purtroppo, a fare i conti. A tutto, però, c’è un limite. A dire basta, questa volta, sono i ristoratori del centro città che hanno visto andar via numerosi clienti o che, comunque, si trovano a vivere in una situazione davvero precaria.

C’è chi, per esempio, la sera a fine turno non si può permettere di lasciare tutto pronto e pulito per il giorno e chi è costretto a chiudere i bagni e ad impedire agli avventori anche solo di lavarsi le mani, a causa della mancanza di acqua. Una situazione divenuta insostenibile per tutti.

Ristoratori reggini imbufaliti per la carenza d’acqua in città

Si tratta di un fenomeno che si trascina, ormai, da anni e la cui soluzione non sembra affatto vicina. I titolari delle attività del centro storico hanno atteso pazientemente l’intervento da parte dell’amministrazione comunale, ma nulla si è fatto per ripristinare un disservizio che causa notevoli disagi.

“Fa male – ha raccontato il titolare di una attività – ascoltare le stesse lamentele da parte di clienti anche affezionati. Conosciamo benissimo quelle che sono le criticità. Purtroppo tutto questo non dipende da noi che, anzi, facciamo pessime figure anche con i tanti turisti che arrivano in estate nella nostra splendida città”.

Qualcun’altro, poi, oltre al danno di immagine, rimarca anche il disagio pratico della carenza di acqua:

“Pensate all’organizzazione del lavoro. Come si può stabilire, soprattutto in cucina, chi deve far cosa nel momento in cui non abbiamo più acqua a disposizione. Ma poi, diciamocelo chiaramente, chi mai nel 2023 andrebbe in un posto dove sa di non potersi neanche lavare le mani? Siamo davvero nel terzo mondo”.

Infine, la denuncia, anche da parte di chi ha cercato una soluzione tampone:

“Abbiamo provveduto, negli ultimi anni, dato il ripresentarsi del problema, all’acquisto di cisterne, sostenendo anche una notevole spesa a nostro carico, purtroppo, però, l’intervento si è rivelato non sufficiente a sopperire alle mancanze del Comune”.

La speranza, per l’estate che verrà è che qualcuno si metta in moto.