Coronavirus, classifica e indice di contagio R0: Calabria tra le regioni più virtuose

Sulla base di questi dati ci potrebbero essere possibili anticipazioni di nuove aperture

In cima alla classifica c’è il Molise, poi Puglia, Piemonte ed Emilia Romagna. La Lombardia quasi a metà. Parliamo della lista delle regioni, pubblicata dal Corriere della sera, sugli indici di contagio R0 e Rt.

Ma che cos’è R0 e perchè è così importante?

E’ un parametro ovvero il dato che rappresenta il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente suscettibile cioè mai venuta a contatto con il nuovo patogeno emergente. E misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva.

In altre parole se l’R0 di una malattia infettiva è circa 2, significa che in media un singolo malato infetterà due persone. Se il valore di R0 è inferiore ad 1 ciò significa che l’epidemia può essere contenuta.

L’Rt invece è il parametro che segna l’indice di riproducibilità del virus in un dato momento in presenza di misure, in alcune regioni. Secondo la classifica del Corriere.it i dati sono confortanti in quanto tutte le regioni hanno un R0 sotto l’1. Anche in Lombardia, tra le regioni più colpite, il dato è 0,75, sotto la media nazionale che è dello 0,80.

Tra i virtuosi c’è l’Umbria, poi la Basilicata, la Provincia Autonoma di Trento con 0,42 e la Calabria con lo 0,52.

Ma come si fa a diminuire il tasso?

Lo spiega Stefano Merler, epidemiologo della Fondazione Kessler.

“Con la mancanza di contatti tra persone, e quindi grazie al lockdown. E attraverso l’aumento del numero degli immuni, da guarigione spontanea. Se sei a 0,5 puoi permetterti anche di raddoppiare i contagi. Fermo restando che non esiste una formula magica”.

Sulla base di questi dati il premier Conte ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Fatto quotidiano:

“Ho proposto questo nuovo schema che non deroga al principio di massima precauzione. Ma, siccome ora ci sono soglie definite di allarme, siamo in condizione di studiare un’eventuale anticipazione delle aperture per ulteriori attività con differenziazioni geografiche. In presenza di un protocollo di sicurezza per spazi, ambienti e attività, si potrà decidere di anticipare le aperture di centri estetici, parrucchieri, ma anche teatri”.