Comunali 2020, Surace: ‘Mi presento, scendo in campo perchè dobbiamo cambiare’
" Il cambiamento efficiente ed efficacie è faticoso, lungo, laborioso, deve partire da noi cittadini"
31 Agosto 2020 - 10:16 | Riceviamo e pubblichiamo

Salve a tutti
Attraverso questa nota proverò a presentarmi a tutte quelle persone che non hanno avuto la “sfortuna”, ancora, (ironizziamo un poco) di avermi conosciuto di persona.
Mi chiamo Enrico Maria Surace, Ho 31 anni, sono nato e cresciuto qui a Reggio. Fin da bambino sono stato un rompiscatole che voleva fare milioni di cose, iper curioso, sempre pronto a chiedere «perché’!?», socievole ed amichevole con tutti. Negli anni della mia adolescenza, ed anche adesso, mi sono avvicinato ad associazioni universitarie, club service, diciamo che mi è sempre piaciuto essere impegnato in molte attività. Ad oggi tutte le mie forze sono riversate alla conclusione del percorso di laurea in Giurisprudenza, ovviamente qui a Reggio!
Con la presente colgo l’occasione per ringraziare l’On. GIANNETTA Domenico, al quale, sono legato da reciproca stima e rispetto, lo ringrazio soprattutto per aver fortemente sostenuto la mia voglia di cambiamento per la nostra città, dandomi la possibilità di mettermi in gioco attraverso questa lista civica (“OGNI GIORNO REGGIO CALABRIA”), a sostegno del candidato a sindaco Avv. MINICUCI Antonino.
Questo progetto, un lavoro di squadra messo in atto da donne e uomini, nasce dal comune sentimento di TUTTI noi di amore verso la nostra città; un amore che ci ha fatto dire «BASTA!»; basta allo stato di inerzia, degrado ed abbandono in cui versiamo, sia come cittadini che come esseri umani di questa città.
In questi giorni sia conoscenti che amici mi hanno posto domande del tipo: «anche tu ti sei candidato?!?!» (la più gettonata dagli estranei), «cosa pensi di fare per la città», «tanto siti sempre i stessi, si sapi comu funziona» (eh no, mi dispiace ma per me è la prima volta), ma la domanda migliore ed allo stesso tempo peggiore di tutte è arrivata da un mio fraterno amico, il quale, ormai, mi sopporta dalla prima media.
Parlando mi chiese: «ma se mai dovessi farcela ti sentiresti all’altezza di un compito del genere?». Onestamente… NO! Ma questo ha mai demoralizzato qualcuno? Anzi, forse è proprio questo non sentirsi all’altezza, capaci quello che spinge ognuno di noi a crescere, quella crescita che ci fa poi diventare capaci ed all’altezza. Chi di noi al momento in cui è nato chi sapeva già andare in bicicletta, chi sapeva già nuotare, leggere, scrivere, guidare una macchina, chi sapeva già fare tutte quelle infinità di cose che ormai, da adulti, diamo così tanto per scontato di saper fare che nemmeno ci preoccupiamo più. Vi invito però a tornare indietro con i ricordi a quei momenti, a tornare su una bici dopo che per anni ed anni non vi ci siete avvicinati nemmeno più ad una. Bene, questa riflessione mi ha spinto a scrivere tutto questo, ad esprimere pubblicamente cosa mi impegnerò a sostenere indipendentemente dai risultati conseguenti a queste elezioni. La necessità primaria è CAMBIARE!!! Non cambieremo mai senza una partecipazione più attiva possibile a bandi, progetti per migliorare i servizi e le infrastrutture della città, non come alcuni palesemente fallimentari ed inutili i quali mi astengo dal citare. Progetti seri, studiati da gente dotata di competenze specifiche. Migliorare e snellire, ringiovanire la burocrazia per eliminare i tempi ormai biblici. La cosa che più mi preme è sensibilizzare le persone sulle politiche sociali e se mai mi verrà data la possibilità, in prima persona, mi spenderò per migliorare lo sfruttamento delle strutture pubbliche inerenti ad attività sportive, ludiche e culturali allo scopo di sensibilizzare il cittadino al RISPETTO della cosa pubblica (se ad esempio viene installato un canestro da basket accessibile a tutti, pagato anche da voi che invece di rispettarlo e goderne lo distruggete, non abbiamo dove c***o andare!), mi impegnerò a far capire ai “cristiani” che se una cosa non funziona, è gestita male, e NOI, perché anche io sono uno di Reggio come molti di voi che forse leggeranno tutto, ci mettiamo del nostro al fine di farla andare ancora peggio è inutile che ci lamentiamo, ci meniamo la zappa da soli sui piedi. Mi duole portare l’esempio della spazzatura che ormai è al centro di ogni discorso, ma se non ci impegniamo noi destinatari del servizio, indipendentemente da come esso venga svolto, a gettarla in maniera decorosa, civile, responsabile perché tanto poi “na cogghiunu”, facendo di che essa arrivi fino a dentro al portone delle nostre case, non ha senso che ci lamentiamo. Dobbiamo essere noi comuni cittadini ad iniziare a cambiare, rispettando il bene comune, non solo il nostro bene privato spinti da semplice egoismo. Il rispetto della cosa pubblica fa la differenza tra una società in cui è tangibile il benessere collettivo ed una in cui a stento funziona qualcosa. Far arrivare fin dentro le nostre tavole la spazzatura, ai cortili delle nostre stesse case è indice di mancanza di rispetto verso noi stessi come esseri umani e qualunque cosa sarà inutile. Se ci si lamenta che siamo candidati in 900, senza sapere che se lo abbiamo fatto in 900 forse, ma dico forse, le leggi lo permettono (usate google magari ci trovate anche qualcosa inerente e forse anche una soluzione per porvi rimedio).
DOBBIAMO CAMBIARE! Il cambiamento efficiente ed efficacie è faticoso, lungo, laborioso, deve partire da noi cittadini in primis per poi arrivare in alto; diventando civili e rispettosi verso il bene collettivo, verso il prossimo indirettamente aumenterà il beneficio che tutti possiamo trarre da questi ultimi. Non voglio allungarmi ancora che già sono stato troppo logorroico e lamentoso, ma se vogliamo diventare come alcuni posti del “nord” che tutti ammirate dobbiamo iniziare a cambiare e forse, sottolineo forse riusciremo a far parte di questi.
Definite i miei desideri, le mie idee utopiche, irrealizzabili o qualunque aggettivo vogliate usare, non importa. In questo io credo e per questo, combatterò!
Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la pazienza e voglia di leggere tutto.
A presto!
Enrico Maria Surace
