Comune di Reggio, giallo sul bilancio. "Mistero" sulla deficitarietà e i 572 milioni di crediti

Ancora non pubblicati documenti di rilevante importanza. I tre dubbi legati al bilancio e l'irritazione del cdx. Anche con la Prefettura..

Comune di Reggio Calabria, in relazione al bilancio c’è il rendiconto…ma manca tutto il resto. Si potrebbe sintetizzare così la situazione attuale, successiva alla presentazione nei giorni scorsi del bilancio consuntivo. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, maggioranza e opposizione hanno dibattuto rivangando il passato, la scelta di azionare il piano di riequilibrio invece che dichiarare il dissesto e infine anche sullo schema di rendiconto.  Il centrodestra ha lamentato l’assenza di alcuni allegati, poi ‘apparsi’ magicamente durante lo svolgimento del consiglio comunale.

Si attende il parere dei revisori

Il mistero nelle ultime 72 ore non si è dipanato, anzi alcuni dubbi sembrano addensarsi su Palazzo San Giorgio in particolare su 3 aspetti. Il primo è legato al parere dei revisori sul rendiconto, ad oggi assente. Pur potendo arrivare in alcuni casi anche dopo l’approvazione in Giunta, rappresenta un documento obbligatorio per legge. L’assenza del parere dei revisori potrebbe rappresentare un campanello di allarme, anche perché si tratta dell’organo che certifica ed attesta in modo imparziale gli equilibri di bilancio e la correttezza dei documenti e delle scritture contabili del Comune.

Il secondo aspetto da chiarire riguarda la conferma o meno per l’amministrazione comunale della posizione di ‘ente strutturalmente deficitario‘. Si tratta di un dettaglio tutt’altro che secondario, e che limiterebbe (nonostante la conclusione del piano di riequilibrio) l’attività di Palazzo San Giorgio.

La domanda da 1 milione di dollari

La disciplina degli enti strutturalmente deficitari è contenuta negli articoli 242 e 243 del Tuel. L’art. 242, comma 1, del Tuel (D.Lgs. 267/2000) dispone che sono da considerarsi in condizioni strutturalmente deficitarie gli Enti Locali che presentano ‘gravi ed incontrovertibili’ condizioni di squilibrio, rilevabili da un’apposita Tabella, da allegare al rendiconto della gestione, contenente parametri obiettivi, dei quali almeno la metà presentino valori deficitari.

Gli Enti strutturalmente deficitari sono soggetti al controllo centrale delle dotazioni organiche e sulle assunzioni di personale da parte della “Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali” ed al controllo della copertura del costo di alcuni servizi, tra i quali quelli a domanda individuale, il costo complessivo della gestione del Servizio di “Acquedotto”, nonché il costo complessivo della gestione del “Servizio di smaltimento rifiuti solidi urbani”.

Sempre l’art. 243 prevede che anche i contratti di servizio stipulati dagli Enti Locali con le Società controllate, prevedano apposite clausole atte a ridurre la spesa di personale di queste ultime nel caso in cui l’Ente Locale di riferimento si trovi in situazione di deficitarietà strutturale.

Nei confronti degli Enti in condizioni strutturalmente deficitarie che non rispettano i suddetti livelli minimi di copertura dei costi di gestione o che non danno dimostrazione di tale rispetto trasmettendo la prevista certificazione, è applicata una sanzione pari all’1% delle entrate correnti del penultimo esercizio finanziario precedente a quello in cui viene rilevato il mancato rispetto dei predetti limiti minimi di copertura.

Il Comune di Reggio Calabria è ancora strutturalmente deficitario o no? La domanda è tanto semplice quanto importante, e prevederebbe una risposta altrettanto facile. Il rispetto dei parametri infatti è un dato che si evince rapidamente e in modo automatico, una volta avuti tutti i dati relativi al rendiconto.

A precisa domanda invece, a Palazzo San Giorgio invece le bocche continuano a rimanere cucite, anche nelle ultime ore. Il mistero però non potrà rimanere tale a lungo, nel corso della prossima settimana il tanto atteso esito certificherà lo stato dell’amministrazione comunale rispetto l’uscita o meno dalla strutturale deficitarietà.

Mezzo miliardo di crediti…un buco nell’acqua ?

La terza questione riguarda l’ammontare, piuttosto consistente, dei residui attivi al 31 dicembre 2022. La cifra supera abbondantemente il mezzo miliardo di euro, assestandosi sui 572 milioni. Si tratta delle risorse che l’amministrazione comunale non riesce a riscuotere dal pagamento delle tariffe nonchè l’ammonimento principale evidenziato dalla Corte dei Conti.

La cifra però, secondo alcune analisi, in realtà sarebbe decisamente minore. A pesare in modo particolare sulla montagna da 572 milioni di euro infatti sono le mancate riscossioni legate all’idrico, riscossioni che però non possono andare indietro nel tempo oltre i 24 mesi. La Legge di Bilancio del 2020 infatti ha ridotto la prescrizione per i consumi idrici da 5 a 2 anni, da Palazzo San Giorgio però in questi anni sono partite ugualmente richieste di pagamenti fuori tempo, vicenda che aveva portato l’Antitrust ad indagare sulle condotte dell’amministrazione comunale.

La domanda in questo caso, per dirla alla Lubrano, sorge spontanea. Sui 572 milioni di euro di crediti attivi, quanti sono quelli che si riferiscono all’idrico, e quanti con una scadenza temporale oltre i 2 anni e quindi oramai prescritti ? Anche in questo caso, i documenti ad oggi pubblicati non permettono di capire nel dettaglio le varie voci legate ai crediti attivi.

Alla luce di questi aspetti da chiarire, e del ritardo con il quale l’amministrazione comunale ha approvato in giunta lo schema di rendiconto, il centrodestra non nasconde l’irritazione. Secondo quanto filtra, alcuni consiglieri di opposizione sarebbero tutt’altro che soddisfatti (per usare un eufemismo…) dell’esito con l’incontro con il Vice Prefetto, e si sarebbero aspettati un atteggiamento più deciso e rispettoso di quanto previsto dalla legge. Ovvero, in casi del genere, l’invio della diffida all’amministrazione comunale, come capitato 12 mesi fa.

Dulcis in fundo, per la settimana prossima il presidente della Commissione Bilancio Ruvolo ha convocato una tripla seduta commissione. In nessuna delle sedute, tra i punti all’ordine del giorno, c’è lo schema di rendiconto. Aspetto che ha fatto ulteriormente aumentare la rabbia del centrodestra…

 

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