Consiglio Comunale, esordio nell’Aula Battaglia per Santo Bongani

Falcomatà: "La conferma di un percorso iniziato tanti anni fa, dimostrazione di un impegno continuo e costante per il territorio"

consigliere santo bongani

Il Consiglio comunale è tornato a riunirsi in seduta urgente, in seconda convocazione, nell’aula “Battaglia” di Palazzo San Giorgio. Dopo le attività preliminari, il Consiglio si è aperto con la surroga, votata all’unanimità, del consigliere Filippo Burrone, nominato componente della Giunta comunale.

Al suo posto è entrato nel civico consesso Santo Bongani, primo dei non eletti nella lista “Primavera Democratica”. Il consigliere ha ricevuto le congratulazioni di Giuseppe Cuzzocrea e Demetrio Marino.

Anche il sindaco Giuseppe Falcomatà si è congratulato: «Siamo orgogliosi del suo ingresso in Consiglio. Questa è la conferma di un percorso iniziato tanti anni fa, dimostrazione di un impegno continuo e costante per il territorio. Il suo è un esempio di fiducia nelle istituzioni. In questi dieci anni abbiamo vissuto momenti particolari, lottato contro il precariato e stabilizzato gli LSU. Tutto ciò ha permesso di risolvere diverse situazioni, grazie anche a un percorso condiviso con tanti lavoratori come Santo Bongani. In qualche modo, questo suo ingresso vuole essere il simbolo di tale percorso. Siamo contenti, perché abbiamo la certezza che i lavoratori saranno ancora più tutelati, rappresentati da chi ha vissuto in prima persona le loro difficoltà».

Ratifica deliberazione e gestione del centro giovanile “Generattivi”

All’ordine del giorno è passata la ratifica della deliberazione della Giunta comunale n. 67 del 03/04/2025, ai sensi dell’art. 175, comma 4, del D. Lgs. n. 267/2000, illustrata dal consigliere Giuseppe Cuzzocrea.

Si è poi discusso dell’approvazione del regolamento per la gestione e l’uso del centro giovanile denominato “Generattivi”, presentato da Giuseppe Giordano, che ha ringraziato la Commissione Politiche Giovanili, presieduta dal consigliere Marcantonio Malara, per il lavoro svolto: «Ciò che si sta realizzando per la comunità giovanile nasce da una virtuosa volontà dell’Amministrazione, all’interno di un percorso di recupero dei beni confiscati. Attraverso l’utilizzo delle risorse comunitarie, si è realizzata un’iniziativa importante, che ha comportato la riqualificazione del luogo fisico destinato ad accogliere il centro. Non sarà un luogo esclusivamente di formazione, ma uno spazio per lo sviluppo delle competenze pre-occupazionali dei giovani dai 18 ai 35 anni. I laboratori partiranno tra poche settimane; lo spazio coworking, invece, sarà riservato ai giovani minorenni. Si tratta di un luogo che offrirà molte opportunità e rappresenterà uno stimolo per una comunità giovanile già molto ricettiva».

Misure per sicurezza, decoro urbano e videosorveglianza privata

Successivamente si è discusso dell’introduzione di misure particolari a tutela della sicurezza e del decoro di specifiche aree urbane e in materia di videosorveglianza privata, con modifiche e integrazioni al regolamento di polizia urbana approvato con deliberazione del C.C. n. 49 del 13 ottobre 2015.

«Una proposta illustrata dall’assessore Palmenta e dal comandante Zucco – ha spiegato Giuseppe Marino – formulata dalla Polizia Locale con procedura d’urgenza, alla luce dei recenti episodi. Un lavoro iniziato in Prefettura, che ha portato alla modifica del regolamento comunale per una più efficace attuazione del daspo urbano, al fine di garantire maggiore sicurezza in luoghi di particolare rilevanza culturale e nel centro storico».

Il consigliere Franco Barreca ha richiesto un emendamento alla delibera per estendere la sorveglianza ad altre zone. Il consigliere Giuseppe Sera si è espresso a favore del regolamento e dell’emendamento, evidenziando una contraddizione tra le dichiarazioni di Demetrio Marino e la linea politica nazionale del suo partito, Fratelli d’Italia, attualmente impegnato in una proposta di legge più restrittiva in materia di sicurezza: «La nostra città ha bisogno di maggiore vigilanza: ci sono nodi strategici, come le entrate e le uscite degli istituti superiori, che devono essere sorvegliati. Un po’ di ordine può aiutare a incentivare comportamenti civili».

Il consigliere Filippo Quartuccio ha dichiarato: «Voto favorevole e fatico a comprendere le critiche di Armando Neri. Qualche anno fa, con il progetto “Alleanza Educativa”, si era avviato un percorso di dialogo con le parti sociali, che, seppur sotto altre forme, non si è mai interrotto. Trovo curioso che certe osservazioni provengano da chi appartiene a un partito che, invece, propone nuovi reati basandosi sul sensazionalismo popolare». Il consigliere Versace, in merito all’ascolto del comandante Zucco, ha dichiarato: «Non possiamo assumerci responsabilità senza ascoltare chi tecnicamente dovrebbe guidarci. Prima di fare valutazioni politiche, voglio sentire la relazione del comandante Zucco».

Il comandante Zucco ha quindi precisato: «La relazione di Marino mi trova d’accordo per quanto riguarda le fondamenta giuridiche del testo, auspicato dai principali tavoli che si occupano di sicurezza urbana, incluso l’ufficio tecnico della Prefettura. La mia proposta è stata condivisa con la Prefettura e le altre forze di polizia».

Mozione “Iniziativa popolare: ma quale casa?” e diritto alla casa

Oltre a una serie di debiti fuori bilancio, si è discusso della mozione “Iniziativa popolare: ma quale casa?”, presentata dal consigliere Saverio Pazzano, per l’inserimento del diritto alla casa nel dettato costituzionale.

Il consigliere Giuseppe Marino ha sottolineato che la proposta era già stata accolta in Commissione: «Il diritto alla casa merita attenzione. Anche se si va a toccare un elemento delicato, viviamo una fase difficile che richiede una specificazione ulteriore del dettato costituzionale, per costruire una nuova volontà politica. Basti pensare al piano casa Fanfani prima degli anni Settanta, che ha permesso interventi straordinari. Serve un nuovo piano e strumenti concreti per attuare questo diritto».

Per il consigliere Giordano: «È un tema importante e di portata storica. Gli Stati sociali rivendicano la difesa di un diritto che negli ultimi anni ha subito un progressivo depauperamento. Questa iniziativa merita attenzione e sostegno per sollecitare lo Stato e le alte cariche a favorire uno sviluppo armonico e tendere una mano ai territori. È un diritto sacrosanto».