Consiglio Metropolitano, Falcomatà annuncia le novità: ‘Consigli e Conferenza sui territori per favorire la partecipazione’

Nella prima seduta il primo cittadino, passando in rassegna le questioni aperte, chiede agli amministratori di ‘giocare di squadra’

Dopo aver ringraziato l’ufficio elettorale, la dirigenza e il personale della Città Metropolitana che hanno permesso il regolare svolgimento del voto del 24 gennaio, Falcomatà saluta con favore la fine del “Reggiocentrismo” all’interno dell’istituzione metropolitana, interpretando il dibattito che ha infuocato i giorni della campagna elettorale come la volontà di maggiore protagonismo dei territori e maggiore attenzione agli stessi nelle scelte che l’ente sarà chiamato a fare.

Proprio per questo motivo annuncia la vera novità di questa consiliatura:

“l’organizzazione di appositi consigli e conferenze metropolitane sui territori per favorire, quando il Covid lo consentirà, anche una maggiore partecipazione dei cittadini”.

Ma la Città Metropolitana non può permettersi di perdere il treno del Recovery fund. Partendo dalla consapevolezza che la Metrocity è un ente di programmazione, Falcomatà ha ricordato il lavoro fatto dalla cabina di regia composta da rappresentanti dell’Università, delle associazioni di categoria, degli ordini professionali e dei sindacati, per la stesura del Piano strategico metropolitano. Quella cabina di regia, quel modello, Falcomatà vorrebbe applicarlo proprio in direzione del recupero di risorse dal Recovery Plan:

“Un percorso partecipato dal basso che coinvolga altresì voi consiglieri, i sindaci e le associazioni culturali e sociali che operano nelle quattro aree omogenee”.

I correttivi alla Legge Del Rio

Uno dei problemi che si sono palesati nella prima consiliatura della Città Metropolitana è stato quello di dare un’anima e un’autonomia piena ai nuovi enti di secondo livello. Falcomatà invoca quindi, e non è certo la prima volta, una puntuale riforma della Legge Delrio che nel 2014 ha istituito le città metropolitane.

Per rappresentare un nuovo sistema di governance del territorio a parere del primo cittadino servono correttivi importanti come l’aumento dei trasferimenti statali; la possibilità di poter formare una giunta con assessori legittimati a firmare atti e assumersi responsabilità amministrative; e non ultimo l’assegnazione delle funzioni da parte dello Stato al fine di evitare contrattazioni con le Regioni.

Anche per questo, Falcomatà auspica di poter affrontare sin da subito la questione con la Regione, con la speranza che l’importanza del tema non venga sacrificata sull’altare della contesa politica delle prossime e imminenti consultazioni elettorali.

Le questioni aperte

Sicuramente al primo posto c’è l’emergenza rifiuti. Falcomatà ne parla auspicando un gioco di squadra tra gli attori in campo per ricercare una soluzione strutturale al problema, conscio del fatto che la ricerca del dialogo con la Regione non può limitarsi al parto di soluzioni tampone. Per evitare di finire impantanati in questo scenario Falcomatà indica la strada:

“Occorre una riforma della legge regionale che ha istituito le ATO senza porre un filtro fra comuni e regione e scaricando sui comuni stessi decenni di cattiva programmazione sul tema. Tra i compiti dell’ATO c’è l’individuazione (oltre Melicuccà dove sono stati riaffidati i lavori) di altre due discariche di servizio. Se pensiamo di affrontare il tema con l’approccio “ovunque basta che non sia nel mio comune” è evidente che non ne usciremo mai”.

Anche il tema della sanità occupa una parte dell’intervento del sindaco che ricorda l’esperienza della manifestazione a Roma con altri 400 colleghi calabresi:

“Un confronto, quello col governo, che ha portato alla introduzione nel decreto Calabria di una piattaforma di confronto fra i territori e il commissario. Se a questo aggiungiamo la ripresa delle attività da parte della conferenza dei sindaci dell’Asp, ci rendiamo conto di quanto la città metropolitana, in sinergia con tutti gli altri soggetti preposti, potrà essere determinante nel rivoluzionare finalmente il sistema sanitario regionale a partire dalla garanzia della erogazione dei LEA e dei LEP”.

Altro capitolo Falcomatà lo dedica all’erogazione dei servizi. Per lui, Va in questa direzione l’idea di rendere metropolitani alcuni servizi come quello del trasporto pubblico locale, come lo sarà a regime il sistema del ciclo integrato dei rifiuti e delle acque, così come la riscossione dei tributi e, ancora di più, il supporto agli uffici tecnici comunali per la progettazione delle opere pubbliche al fine di evitare di disperdere risorse e perdere occasioni uniche di sviluppo.

Un accenno poi il sindaco metropolitano lo fa all’ingresso in Sacal (ove sussistano i presupposti) e all’Area integrata dello Stretto.

Un altro passaggio, poi, Falcomatà lo dedica alla composizione del consesso, totalmente maschile:

“questo, al netto delle politiche di genere, deve fare riflettere i partiti e, più in generale, la politica su quanto sia ancora lunga la strada che porta ad una coscienza e consapevolezza reale della importanza della partecipazione delle donne alla politica e della presenza delle stesse all’interno delle istituzioni”.