Consiglio regionale, solito copione: non c'è pace in aula tra maggioranza e opposizione

Il centrodestra non rinuncia ad inserire nuove proposte di legge che fanno infuriare la minoranza. Approvato il rendiconto 2020

Sono ormai Consigli regionali un po’ in fotocopia, quelli che si svolgono da qualche mese a questa parte, con la maggioranza pronta ad inserire, nelle fasi preliminari, mozioni e proposte di legge, che puntualmente l’opposizione considera irricevibili, in quanto non recano i caratteri dell’indifferibilità e dell’urgenza. Di lì all’abbandono dell’aula è un attimo. Rimangono solo coloro che hanno una interrogazione o una interpellanza pendente. D’altra parte il presidente facente funzione, Nino Spirlì, aveva già comunicato la propria indisponibilità, e ad inizio seduta hanno chiesto congedo i consiglieri Aieta, Notarangelo, Sculco, Vito Pitaro, Tassone e l’assessore Savaglio.

La considerazione di Carlo Guccione (Pd) è un po’ quella di tutti i calabresi: è inutile mettere all’ordine del giorno mettere interpellanze e interrogazioni se poi non c’è nessuno a rispondere o addirittura ad illustrarle. Il presidente del Consiglio regionale, Giovanni Arruzzolo, fa spallucce e non senza un certo imbarazzo, è costretto a dare i numeri – quelli delle interpellanze o interrogazioni da rinviare o da dichiarare decadute – a causa dell’assenza anche dei proponenti, e di conseguenza le rinvia ad una prossima seduta. Ma come lui stesso ammetterà, si è in aula per procedere all’approvazione del  “rendiconto dell’esercizio finanziario 2020 della relazione sulla gestione 2020 e del Piano degli indicatori di bilancio e dei risultati attesi”, la cui scadenza coincide con il prossimo 30 giugno. Il provvedimento sarà comunque approvato a maggioranza.

Insieme al Rendiconto 2020, il Consiglio ha approvato anche il Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui all’art. 73 comma 1 lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118; Misure urgenti in tema di programmi regionali di edilizia residenziale. Modifiche e integrazioni all’art. 39 della l.r. 47/2011; il Bilancio di previsione 2021-2023 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria); Modifiche alla legge regionale 16 maggio 2013 n. 24 ‘Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità’; e le Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione dell’articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79).

Ma a scatenare la bagarre in aula è stata la “Presa d’atto degli indirizzi strategici regionali per il negoziato sulla programmazione delle politiche europee di sviluppo 2021-2027. Avvio del percorso di definizione del POR Calabria FESR – FSE 2021 -2027”. Un provvedimento che era stato già presentato a marzo ma con tanti refusi e riferimenti espliciti al territorio lombardo, tanto d aver costretto la maggioranza a ritirarlo e ripresentarlo nella seduta odierna.

Bevacqua ha sostenuto che il provvedimento (illustrato dal consiglieri Giuseppe Neri) andava presentato dalla giunta. Guccione per mozione d’ordine, ritiene irricevibile il primo punto, chiedendo l’apertura di una commissione d’inchiesta per accertare le responsabilità del reiterarsi dei refusi nel testo, evidenziati durante la seduta del mese di marzo. Sarà proprio Neri a precisare che il provvedimento in discussione nell’odierna seduta non è quello trasmesso precedentemente. Lo stesso fa presente che in qualità di presidente della commissione competente ha richiamato i funzionari della Giunta ad apportate le modifiche sul testo di legge che oggi è stato portato in Aula nel testo coordinato.

Bevacqua chiederà la votazione per appello nominale. La proposta sarà approvata con 17 favorevoli, 5 contrari e 2 astenuti.