Il controesodo di furbetti ed irresponsabili che può mettere in ginocchio il meridione

Se il virus comincia a diffondersi coi numeri registrati in Lombardia ci ritroveremo di fronte ad una vera e propria paralisi sanitaria

Se fosse la sceneggiatura di un film del genere catastrofico, l’Italia sarebbe il set prescelto dal regista Coronavirus. Gli attori principali sarebbero il panico e l’imbecillità dei soliti italioti. Perché se il panico è comprensibile, l’irresponsabilità di chi non capisce che la prevenzione è tutto non è giustificabile. E a poco sono servite le raccomandazioni del Presidente della Repubblica Mattarella o del Governo, o di questa o quella istituzione regionale.

Coloro che si sentono furbi, mettendo però a repentaglio il sistema Italia, già provato dall’emergenza, intendono combattere la paura mostrandosi “liberi” di circolare, di affollare luoghi di ritrovo, di violare la zona rossa. Non capendo la strategia di fondo del Governo che ha imboccato una strada obbligata: il contenimento dell’epidemia. Perché certamente, se il virus, come naturale che sia, comincia a diffondersi coi numeri registrati in Lombardia, ci ritroveremo di fronte ad una vera e propria paralisi sanitaria. D’altra parte, gli ospedali al Nord sono già in difficoltà, ma proviamo un po’ ad immaginare se la stessa diffusione del virus si registrasse a queste latitudini. Ci sarebbero scenari apocalittici, figli di un sistema sanitario in difficoltà da anni, senza posti letto o personale sufficiente a fronteggiare l’emergenza. Ma poco importa ai quei furbetti…

Nel marasma generale, però, una certa responsabilità va data anche al Governo, incapace di azzerare le fughe di notizie che già da giorni non fanno altro che esasperare una situazione che ha del surreale. Basti pensare che ieri sera alle ore 22 circa sui social, e più in generale sul web, ha cominciato a circolare la bozza del decreto poi firmata dal premier Conte. Misure restrittive e ancora più severe per la zona rossa. Ma alle 22:30 la situazione sembrava già fuori controllo. Centinaia di persone nel frattempo erano tranquillamente impegnate a consumare il loro sabato sera sui Navigli, incuranti delle prescrizioni ripetute più e più volte in questi ultimi giorni.

Ma lo scenario peggiorava qualche decina di minuti più tardi, quando Centinaia di persone si sono riversate alla stazione Garibaldi, dove alle 23.20 è partito l’ultimo Intercity, destinazione Meridione. I viaggiatori sono saliti sui vagoni anche senza biglietto, dicendo ai controllori di essere disposti a pagare la multa pur di poter restare a bordo. Meno apocalittica la scena registrata alla stazione Centrale di Milano dove gli addetti alla sicurezza hanno raccontato che sì, c’è stato qualche viaggiatore in più degli ultimi giorni, ma anche che non ci sono state code o resse. Un esodo, però, che è ripartito stamane. Dalla Centrale è partito alle 7 il Frecciarossa per Napoli. Nessuna ressa – assicura l’Ansa – ma non si notano controlli per chi sale sui treni.

Lo scenario da “fuga per la vittoria”, si completa immaginando tutti quelli che per paura di rimanere intrappolati nella zona rossa, hanno deciso di partire con ogni altro mezzo a disposizione, prima fra tutti l’automobile. Insomma, controlli azzerati e situazione sfuggita di mano.
Il sud si attrezza

Dal momento in cui sono circolate le notizie del nuovo esodo (paradossalmente da Nord a Sud) i governatori di diverse Regioni hanno provato a correre ai ripari chiedendo l’isolamento domiciliare per chi viene dalle zone rosse ed arancioni del nord: a prendere questa posizione Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata.

Nella nostra città, in fretta e furia è stata convocata un vertice in Prefettura per definire le indicazioni utili alla gestione del “controesodo” iniziato stanotte. Il primo cittadino attraverso la sua pagina Facebook ha informato i cittadini che presso le nostre stazioni ferroviarie sono in corso i controlli da parte della polizia ferroviaria e, ad ora, non si registrano anomalie sul traffico in arrivo. Ricordando anche che rimane fondamentale che tutti coloro che in queste ore stanno rientrando dalle zone rosse lo comunichino al loro medico curante e si sottopongano a quarantena. “Mi rivolgo anche alle famiglie che stanno accogliendo i parenti di ritorno – aggiunge Falcomatà – non sottovalutiamo la situazione. Noi intensificheremo i controlli”.

Intanto la presidente Santelli ha emanato una nuova ordinanza che fissa la quarantena obbligatoria con sorveglianza attiva per chi sta rientrando dalla zona rossa. Le società di autolinee, Trenitalia e le compagnie aeree devono comunicare l’elenco dei passeggeri provenienti in Calabria dalle zone rosse ai Dipartimenti di Prevenzione territorialmente competenti, anche tramite i sindaci. Ai Prefetti spetterà la verifica presso le stazioni ferroviarie, aeroportuali, le stazioni delle autolinee interregionali, per l’applicazione di quanto disposto con l’ordinanza. Mentre ai sindaci, quali Autorità locale di Protezione Civile, si demanda la valutazione circa l’apertura del Centro Operativo Comunale con l’attivazione di almeno le funzioni “assistenza alla popolazione” e “volontariato”, anche al fine di garantire la necessaria assistenza alle categorie fragili e ai cittadini sottoposti a quarantena o isolamento domiciliare, nonché opportune iniziative di sensibilizzazione nei confronti della popolazione.

Se non è questo uno scenario apocalittico, poco ci manca. Occorre maggiore responsabilità e meno menefreghismo.