Coronavirus a Reggio. Torna il 'caos' bollettini, la città chiede chiarezza

Torna il 'balletto' dei numeri.

Ci risiamo. I conti non tornano.

Il ‘caos’ bollettini in Calabria e nello specifico nel territorio reggino, determinato da una non corrispondenza dei numeri comunicati, prima dalla Regione Calabria e successivamente dai due laboratori (GOM e laboratorio ASP di via Willermin), non può che gettare ombre su una comunicazione sempre meno chiara e trasparente.

Meglio specificarlo sin da subito. Non vogliamo sollevare nessuna polemica. Ma se i nostri attenti lettori in primis (e ci mettiamo anche noi della stampa) non comprendono il divario e la discrepanza dei numeri, allora, c’è qualcosa che non quadra.

La premessa è d’obbligo. Conosciamo benissimo il lavoro straordinario degli operatori sanitari e nutriamo profondo rispetto e stima per tutti coloro che in questo momento storico sono quotidianamente impegnati nell’attività di analisi dei tamponi e successiva diffusione dati.

Ma la gente, ora più che mai, ha bisogno di chiarezza. La trasparenza, in questo caso, deve arrivare dall’alto.

E allora prendiamo i dati di ieri, mercoledì 15 aprile. Bollettino della Regione (Protezione Civile) alla mano, su Reggio Calabria sarebbero +8 i contagiati. Il calcolo è piuttosto semplice (268 erano i totali del 14 aprile, 276 quelli del 15 aprile).

Dunque + 8. Peccato che dai successivi comunicati del GOM e poi dell’ASP troviamo nuovamente e fortunatamente un doppio zero.

Apriti cielo. Via con i commenti e le ipotesi. Nei giorni di quarantena il tempo poi non manca e dunque via giù con riflessioni ed analisi sui numeri.

“Non ci capisco più nulla”, “Ci stanno solo confondendo”, “Sembra un pallottoliere…”. Questi alcuni commenti sui social.

Già qualche giorno fa, vi avevamo segnalato il caso del +15. E adesso, a distanza di 10 giorni esatti, si torna con un +8 ‘ingiustificato’.

Cosa succede dunque?

“Ci sono dei lati oscuri che vanno chiariti e la città aspetta che le istituzioni preposte chiariscano – commenta il sindaco Falcomatà – Lo squadro tra i dati in possesso dalla Città Metropolitana di Reggio e i dati forniti dal bollettino regionale ha una differenza di 8 persone in più. Chiediamo chiarezza alla Regione Calabria”.

Nemmeno il primo cittadino quindi riesce a giustificare una simile discrepanza.

Intanto, tra tutte le fonti disponibili, per il quarto giorno consecutivo il GOM (che sia la fonte più attendibile?) comunica ‘zero contagiati’.

Tra le ipotesi più probabili che giustificherebbero il +8, a nostro avviso, verrebbe da pensare all’aggiunta, così come avviene per i decessi anche dei contagiati non residenti (le persone decedute infatti vengono indicate nella provincia di provenienza e non in quella in cui è avvenuto il decesso).

Quindi, per assurdo, anche lo zio che da trent’anni vive a Saronno o a Fusignano, e che ha contratto il coronavirus, viene contagiato dalla Protezione Civile regionale in quanto nato o residente a Reggio Calabria? E allo stesso modo, i contagiati e i morti in Calabria ma nati o residenti altrove, vengono o non vengono conteggiati?

Al momento, non è dato saperlo. Sono solo ipotesi. La certezza, se arriva, la darà la Regione Calabria che dovrà però spiegare la discrepanza, sempre più frequente, dei numeri.

Nella speranza che dalla Cittadella non si decida di bloccare nuovamente le fonti a noi più ‘care’…