Il coronavirus genera la 'grande fuga' dal Nord. Rientro a casa per migliaia di giovani

Evitiamo la psicosi e rimaniamo fiduciosi

Tutti al sud.

Guardando la mappa dei focolai in Italia del coronavirus si percepisce il pericolo soprattutto nelle regioni del nord, Lombardia tra tutte.

La paura di essere contagiati è tanta e così l’esodo è sempre più insistente. Numerose le storie che giungono in redazione sui casi di rientro volontario di studenti e lavoratori, desiderosi di avvicinarsi alle proprie famiglie.

Tanti, tantissimi i giovani che in questi minuti sono in viaggio per ‘spostarsi’ al Meridione e rientrare in famiglia, accanto ai propri cari. L’obiettivo è quello di ‘stare al sicuro’ o almeno questo è quello che sperano in molti anche se gli esperti raccomandano di non mettersi in viaggio e di limitare gli spostamenti.

Sarebbe opportuno infatti fare la prevenzione prima al nord e solo in caso di risultati negativi allora si può pensare ad un eventuale viaggio. Tutti i cittadini, del resto, eccetto per quei Comuni che rientrano nella zona rossa, sono liberi di spostarsi.

In questa psicosi da coronavirus, il presidente della Regione Calabria è stato tra i primi a rivolgere un appello alle persone che provengono dal nord.

“Si invitano i cittadini calabresi che in queste ore rientreranno dalle regioni del nord interessate dall’espansione epidemica, oltre che dalle altre aree internazionali già definite a rischio (Cina soprattutto), di comunicare alle autorità sanitarie locali il loro rientro in modo da valutare misure di quarantena attiva volontaria presso il proprio domicilio anche in assenza di sintomi. Stiamo affrontando una emergenza sanitaria internazionale e affinché le misure che si mettono in campo siano efficaci occorre la collaborazione di tutti i cittadini.”

Tutti preoccupati dunque per il virus che finora ha causato in Italia ben undici vittime. A cinque giorni dal primo caso in Italia di Codogno, l’esodo è iniziato dunque con conseguenze a tratti allarmanti. Ad essere coinvolti nella ‘grande fuga’, non sono solo le persone provenienti dalla Lombardia. Troviamo anche lavoratori e studenti dal Piemonte e dall’Emilia Romagna.

Si inverte quindi, almeno per il momento, il solito trend che vede i calabresi e la gente del sud andare via al nord per lavoro. Adesso è proprio il nord a svuotarsi.

Alla Santelli si aggiungono in queste ore anche le parole del sindaco Falcomatà che proprio qualche minuto fa, ha invitato tutti alla prudenza e al buon senso:

“Facciamo appello al buon senso e allo spirito di collaborazione di tutti – prosegue Falcomatà affinché ognuno faccia la propria parte, e allo stesso tempo chiediamo alle autorità la massima attenzione, soprattutto sui mezzi di trasporto, aerei, treni e bus, che provengono dalle zone dove sono stati riscontrati casi positivi”.

Per la ‘fuga’, il mezzo più utilizzato rimane inoltre l’aereo dove i controlli non risultano essere nemmeno più di tanto efficaci. Preoccupano inoltre autobus e treni. Per non parlare di chi scende al sud con mezzi propri evitando di fatto quei pochi accertamenti fatti da parte delle autorità sanitarie.

Qualunque misura preventiva venga presa tuttavia non si riuscirebbe, a nostro avviso, a impedire al virus la sua diffusione. E il senso civico è l’unica arma rimasta per tutelarci e per difendersi dal Covid – 19.

Prendere tutte le misure di prevenzione possibili è necessario ma il senso di responsabilità di ciascun cittadino gioca un ruolo chiave nella sfida al coronavirus. Evitiamo dunque la psicosi e rimaniamo fiduciosi. Ai tanti cittadini che rientrano in Calabria rivolgiamo anche noi un appello.

Comunicate alle autorità sanitarie locali il vostro rientro, in modo da valutare, anche in assenza di sintomi, misure di quarantena attiva volontaria presso il proprio domicilio.