Curva Sud: ‘Stanchi di voi ma non di lei. Saremo presenti ma…’

Manifestazione degli ultras contro la società: "Il vostro tempo è scaduto, la nostra passione non tramonterà mai"

Manifestazione tifosi

“Mentre c’è chi specula e gioca con la nostra passione, noi ultras, fedeli e innamorati, sostenitori dell’unica realtà calcistica locale, patrimonio della città, l’AS Reggina 1914, siamo qui per prendere posizione. Sarebbe stato facile per noi scegliere la via più semplice, anche perché i fatti ce l’avrebbero consentito in quanto, ad oggi, c’è una città che vede in questa dirigenza solo tanta mediocrità; dal primo momento abbiamo preferito esserci, per vigilare e toccare con mano, piuttosto che stare a casa e criticare senza averne diritto. Fin dal primo giorno abbiamo lottato per riavere il nostro marchio storico ricucito sulle nostre casacche, per dare un senso alla nostra presenza, bloccando, da subito, l’idea di qualcuno che pensava che bastasse chiamarsi Reggina per conquistare il sostegno della piazza. Tutto questo non gli è stato permesso, grazie alla nostra determinazione. Abbiamo, con varie iniziative, manifestato la nostra volontà di riappropriarci del nostro marchio, primo passo fondamentale.

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La nostra presenza col fiato sul collo

Dopo la riacquisizione del marchio abbiamo ringraziato e ci siamo rimboccati le maniche. Il secondo anno lo passiamo lottando assieme a chi rappresentava la “nostra maglia” in campo, con la speranza di vincere il campionato. Non ci siamo riusciti, ma ci siamo stati, perché, in quel momento, la colpa di non aver raggiunto il risultato non è stata dei ragazzi in campo, né del mister, arrivato in corsa e, l’anno prima, lasciato a casa grazie a qualche dirigente incompetente. Ci siamo stati fino alla fine facendo sentire il nostro supporto, anche se già ci preoccupava il modus operandi di questa società che, a gennaio, per raggiungere il Siracusa avrebbe dovuto rinforzarsi, ma Reggio si è dovuta accontentare di occasioni di fine mercato.

Da quel momento i dubbi cominciano a diventare certezze nei confronti di questi dirigenti che, tra chiacchiere e qualche stipendio pagato con notevole ritardo, pensavano di prendere per il culo la tifoseria, ormai matura e con un’unica colpa, l’amore incondizionato verso la maglia, a prescindere da chi la indossa. Finisce la seconda stagione, la Reggina arriva seconda, con un Siracusa che merita sul campo la vittoria, per un punto (in realtà i punti sono tre, senza il fallimento dell’Akragas), con 2 scontri diretti vinti. Finito il campionato, con la vittoria dei play-off, si pretendeva una risposta forte e concreta. Una programmazione all’altezza delle aspettative di una tifoseria che ha dato fiducia, mai ricambiata per due anni a scatola chiusa.

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La nostra pazienza ha un limite

Chiediamo spiegazioni a chi li ha messi lì, a settembre 2023, e a chi doveva operare nel rispetto di un’intera tifoseria che oggi è stanca e pretende rispetto. Riceviamo solo bugie e, addirittura, dobbiamo sentire gente, che ha sempre fallito con la Reggina, alzare la voce in conferenza stampa, rivendicando la propria storia personale, anteponendola a quella della Reggina. Nonostante tutto noi non scendiamo al loro livello, restiamo lucidi e ci confrontiamo giorno dopo giorno perché la piazza pretende una risposta. Una posizione da poter prendere in considerazione, noi come curva sentiamo il dovere di darla, cerchiamo una strada da poter seguire per identificarsi, visto che, a parte la “R” cucita sulla maglia, non ci sentiamo identificati da nessuno. La Reggina viene usata, da un lato, per fare politica, dall’altro per tornaconti personali. Per questo che da oggi in poi non staremo più a guardare.

Abbiamo deciso di esserci, per non lasciare sola la nostra maglia, in casa e fuori casa. Attaccheremo nella vetrata uno slogan che ci accompagnerà per tutta la stagione. Fuori casa attaccheremo un altro striscione sulla stessa linea. Saremo presenti per il bene del nostro movimento, per vigilare, per mettere fiato sul collo a chi, per quanto ci riguarda, è un ospite. Ci saremo, a casa nostra, fino a quando ci sta bene senza dare spiegazioni a nessuno. Ci saremo perché ci siamo sempre stati, abbiamo subito fallimenti, abbiamo visto gente andare via senza un preavviso. Noi non ce ne siamo mai andati e mai ce ne andremo. Staremo perciò attenti durante il corso della stagione, pronti a prendere ulteriori provvedimenti qualora le cose non andassero per il verso giusto. Il tempo per giocare e speculare sulla nostra passione è finito. Reggio è stufa di ciarlatani, ma ha bisogno di un progetto tecnico serio, credibile e a lungo termine. La nostra presenza sarà solo ed esclusivamente per la nostra città, per la nostra maglia, per la nostra storia da difendere e per la nostra dignità mai in vendita”.

Il vostro tempo è scaduto, la nostra passione non tramonterà mai. Curva Sud Reggina 1914.

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