Degustazioni e corsi online, ecco la risposta del settore vinicolo alla quarantena

Ecco in che modo ha risposto il settore vitivinicolo all'emergenza coronavirus

L’emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus ha avuto un notevole impatto sulle attività di ristorazione, dal momento che bar, ristoranti, pub, enoteche e affini sono chiusi ormai dal 22 febbraio (e probabilmente saranno le attività che riapriranno dopo rispetto ad altre). Ciò danneggia in particolar modo il settore vitivinicolo che vede limitate di molto le possibilità di commercializzazione dei propri prodotti; ciò nonostante, grazie alle numerose possibilità offerte dalla rete, alcuni operatori di settore provano a superare il netto calo delle vendite e a portare avanti le proprie attività secondo modalità differenti da quelle consuete, nel rispetto delle norme di legge attualmente in vigore.

Le iniziative, in tal senso, sono numerose. Il Movimento del Turismo del Vino Toscana ha promosso l’iniziativa “io stappo a casa” attraverso i propri canali social ufficiali; si tratta di “un modo per sdrammatizzare in un momenti di reale crisi economica e sociale”, spiega Emanuela Tamburini, la presidente del Movimento, che poi aggiunge: “vogliamo dare la possibilità ai nostri appassionati di avere a disposizione tante realtà e migliaia di etichette, offerte a prezzi di spedizione convenienti, per incentivare gli acquisti”. Gli acquisti online, con consegna a domicilio, rappresentano al momento un’ancora di salvezza per il settore, per il quale si prospetta un’annata non certo positiva.

Ad ogni modo, i consumatori abituali possono continuare ad acquistare online, grazie a siti specializzati come Green Wine, che permettono di scegliere tra prodotti di vario genere, compresi i vini biologici. A tal proposito, va segnalata l’interessante iniziativa di un’azienda vinicola siciliana, la Cortese, che ha lanciato l’iniziativa “Vino-à-porter”, ideata dalla giornalista Francesca Negri: si tratta di una strategia promozionale basata sulle degustazioni online, rivolte non solo ai giornalisti del settore enogastronomico ma anche a sommelier, buyer e semplici clienti. L’azienda, guidata da un imprenditore trentino, ha sede nel Ragusano; “la formula è semplice” – spiega Renza Zanin, addetta stampa e pierre dell’azienda – “contattiamo i giornalisti, inviamo loro dei campioni e, quando lo hanno ricevuto, fissiamo un appuntamento per una videochiamata, sostituendo gli eventi stampa che erano in programma ad aprile. Molte aziende di altre regioni ci stanno contattando per ripetere questa formula”. Il titolare dell’azienda, Stefano Girelli, ha aggiunto: “Grazie ad una telecamera, riusciamo a far vivere l’azienda a persone distanti chilometri. Nelle degustazioni online, i giornalisti, i clienti ed i potenziali clienti possono assaggiare il vino assieme a me e fare domande. Ci stiamo attrezzando per poter connettere anche la cantina di Vittoria e i vigneti per realizzare tour guidati virtuali”.

Le iniziative per la parziale riattivazione del settore vinicolo si segnalano in tutta la penisola; in Trentino Alto Adige, nella tenuta Hofstätter è stato organizzato un salotto di degustazione virtuale aperto al pubblico che prevede, da parte dei clienti, la possibilità di comprare un pacchetto di vini dedicati la cui degustazione online verrà guidata direttamente dal viticoltore. La cantina comunicherà il calendario della degustazione attraverso la propria pagina Facebook ufficiale.

Naturalmente, anche l’ASPI (Associazione sommellerie professionale Italiana) si è attivata per cercare di rispondere alla crisi utilizzando gli strumenti offerti dal digitale; le delegazioni Aspi Campania e Aspi Milano hanno già digitalizzato i corsi da sommelier, per un totale di 70 studenti coinvolti.

Infine, prosegue il format Bistrot Libreria, stavolta alla Red laFeltrinelli; il formato prevede diversi luoghi d’incontro in tutta Italia con un appuntamento settimanale, l’Aperitivo in lingua “Prêt à parler”. L’iniziativa si trasferirà, gioco forza, dai punti vendita fisici allo spazio digitale: il formato resta quello dell’aperitivo del giovedì sera, con classi di conversazioni (alle quali possono prendere parte al massimo cinque persone) in cui sarà un insegnante madrelingua inglese, francese o spagnolo a guidare la conversazione; l’aperitivo “a distanza” si svolge sulla piattaforma digitale Whereby.