Reggio - Accusato di abuso sessuale di gruppo, la difesa: 'È innocente, si faccia giustizia'

Dopo la sentenza di primo e secondo grado, adesso tocca alla Cassazione. I legali: "Vittima di un travisamento dei fatti"

Le accuse non si raccontano si provano
Alle porte il processo in cassazione per un giovane incensurato della provincia di Reggio Calabria, con la pesante accusa di abuso sessuale di gruppo, fin dall’inizio, ha sempre sostenuto la sua innocenza avverso quella accusa così orribile e contro ogni morale insita nel giovane Tripodi Lorenzo.

Lo stesso Tripodi, coinvolto nella vicenda, rimane sconvolto di fronte alla lettura dei capi di imputazione che lo hanno visto presunto reo. Inizialmente fiducioso e speranzoso che venisse alla luce la verità, si affida alla giustizia, ma arriva la condanna in primo e secondo grado, viene ritenuta valida la sola versione della presunta vittima, nonostante siano emerse importanti prove a dimostrazione della sua innocenza. Alcun riscontro è stato trovato sulla posizione del Tripodi, se non una traballante dichiarazione della presunta vittima, con una ricostruzione dei fatti alquanto surreale, che avrebbe dovuto imporre un sistematico e doveroso riscontro. Il Tripodi Lorenzo, non si rassegna ne tace, l’innocenza non può stare in silenzio, la sua vita rovinata da 5 anni senza mai aver avuto alcun rapporto con la ragazza, come la stessa ha sostenuto durante l’incidente probatorio. Ma l’accusa continuava ad essere sostenuta, la pena richiesta dal PM in primo grado non viene accolta, e ridotta, lo stesso viene condannato a 6 anni, senza l’assunzione di alcuna prova decisiva, un indizio non è prova, non si può distruggere una vita così.

Ad oggi il Tripodi Lorenzo vive una condizione psicologica di profondo dolore, lui, che si era affidato alla giustizia con la massima fiducia, sapendosi innocente, non accetta e non si rassegna ad una causa così brutale, qual è può essere la violenza, in ogni suo aspetto, dichiara:

“Nessuno può comprendere il dramma che vive un ragazzo accusato di un reato così grave qual è la violenza sessuale, senza averlo mai commesso, io un ragazzo con un indole pulita, cresciuto con i valori cristiani e rispettoso della donna, cresciuto con la famosa frase “le donne non si toccano neanche con un fiore” mai avrei potuto solo pensare di compiere un’azione così ignobile, non essere creduto, trovarsi nell’impossibilità di difendersi, è straziante.

Si crede alla presenta vittima, che senza alcuna prova ha percepito e interiorizzato qualcosa di mai accaduto con la mia persona, sicuramente la ragazza da quanto emerso viveva una situazione familiare non dolce, su questo non posso che essere dispiaciuto, ma rassegnarmi a quanto mi viene addebitato mai, sono una ragazzo pulito, con una morale sana, non sono un’animale con istinti incontrollabili che va in giro a violentare ragazze, ho sempre ritenuto queste azione deplorevoli, pronto sempre a combattere la violenza, non ad eseguirla.

Oggi mi espongo in prima persona, la violenza è da 5 anni che la subisco, ogni udienza, ogni sentenza, ogni accusa, un innocente viene violentato psicologicamente. Io non ho mai abusato di nessuno, la giustizia non può condannare sulla base delle dichiarazioni della parte offesa, con l’emersione di un cambio di versione sulla mia accusa di ben 3 volte. Un racconto impossibile, per poter aver fatto quello che lei racconta, avrei dovuto essere un contorsionista, ma la verità è un’altra, io sono uomo e lei è donna, la sua ricostruzione supererà sempre la mia verità, ormai è un prototipo che può mietere  vittime innocenti.

Non voglio vittoria ma solo giustizia, non ci sono vincitori e vinti di fronte alla sofferenza, le donne sono la nostra forza, rappresentano la vita, l’amore, la gioia, nessun uomo è mai completo senza aver accanto una donna, anche se personalmente, il dolore più forte mi è stato inflitto dall’accusa di una donna, urlerò sempre la loro grandiosa bellezza, le donne danno la vita”.

La dichiarazione straziante di un ragazzo che si dichiara innocente e chiede giustizia, quella giustizia in cui non ha mai smesso di credere, quella fede e speranza che lo hanno accompagnato anche dietro le sbarre, quando veniva massacrato da accuse infondate, non si è arreso, questo fa un innocente, non si arrende, e porterà avanti la sua battaglia per la giustizia e contro la violenza sulle donne e sugli uomini, perché la violenza non deve esistere neanche sugli animali, che vanno rispettati come ogni essere vivente.

TRIPODI LORENZO, con i suoi legali avv. Daniele Fabrizi del foro di Roma e Giacomo Iaria del foro di Reggio Calabria porteranno avanti questa battaglia, con il sostegno dell’avv. Maria Domenica Vazzana  esperta in criminologia e scienze investigative, che dichiara apertamente la propria convinzione sull’innocenza del ragazzo, a suo parere vittima di un travisamento dei fatti, dove si farà sempre più luce a sostegno dell’innocenza, sottolineando che, anche un dubbio sulla colpevolezza deve portare assoluzione, proprio per la gravità del rischio che un solo innocente sia condannato ingiustamente.