Reggio, presentato il docufilm sulla Vara. Patamia: 'Restauro in tempi record'

"A vederla in quelle condizioni abbiamo avuto un attimo di sconforto, non c'era purtroppo niente che stesse bene". L'intervista al direttore del restauro

“Un restauro in tempi record” lo ha definito il dott. Patamia a margine dell’evento di presentazione del docufilm dedicato alla Vara presentato nella serata di ieri presso il Museo Archeologico di Reggio Calabria.

Il restauro della Vara raccontato in un docufilm

“Vista l’unicità abbiamo deciso di procedere alla realizzazione di qualcosa che potesse contribuire alla memoria di quanto fatto in questi mesi – ha spiegato il dott. Patamia ai microfoni di CityNow. Ricordiamo che è la prima volta nella storia che la Vara viene restaurata”.

Patamia, a margine dell’evento di presentazione, ha poi aggiunto:

“Il restauro ha fatto emergere notevoli sorprese, il progetto video cui abbiamo dato vita rappresenta anche un documento storico che si consoliderà nella memoria dei reggini”.

Come vederlo? Si tratta di un file abbastanza “pesante”, della durata di circa 1 ora, ma i reggini potranno farne richiesta per riceverlo.

A raccontare quanto avvenuto dietro le quinte del laboratorio di restauro è stato anche il dott. Sandro Prandina, restauratore e direttore tecnico del restauro della Vara.

“L’opera era esageratamente grande, maestosa, eravamo consapevoli, inoltre, della valenza che la Vara ha per la città ed ha detto bene il dott. Patamia, in sede di lavori, quando a tutti ha detto: “Dobbiamo finirla in tempo (per le festività Mariane ndr.) altrimenti dobbiamo cambiare città e forse anche nazione”. Reggio era attaccata alla Vara, mi era stato detto, ragion per cui dovevamo fare le cose nel migliore dei modi, così come siamo abituati a fare”.

Un lavoro niente affatto semplice, viste le condizioni dell’opera.

“A vederla in quelle condizioni – ha aggiunto Prandina – abbiamo avuto un attimo di sconforto, non c’era purtroppo niente che stesse bene. La corona, nel video lo abbiamo evidenziato, aveva delle fratture che sembravano irrecuperabili e che, invece, siamo riusciti fortunatamente a rinforzare tramite un sostegno.

Siamo riusciti a recuperare i candelabri che erano stati smontati perché durante le processioni degli anni passati si erano rovinati, siamo riusciti a rimetterli in sesto ed a riposizionarli”.

Il direttore tecnico dei lavori si trova ora a Reggio Calabria per osservare, per la prima volta nella vita, la processione che accompagnerà il quadro della Madonna della Consolazione dal Santuario dell’Eremo alla Cattedrale, dove sosterà fino al mese di novembre.

“Vogliamo renderci conto – ha detto ai nostri microfoni – se tutto ciò che abbiamo fatto è stato fatto nel verso giusto ed eventualmente stabiliremo successivamente se ci sia bisogno di qualche altro accorgimento alle strutture aggiunte in seguito al restauro”.