Editoria digitale, il giornalismo ai tempi dei social: quando saper scrivere bene non basta

Scopriamo insieme le nuove regole del buon giornalista in era post-millennials

Pubblichiamo articoli ogni giorno da oltre dieci anni. Lo facciamo con passione e amore per il nostro lavoro. Lo facciamo con impegno e costanza al solo fine di informare al meglio i nostri lettori.

L’obiettivo di CityNow.it, il magazine che dirigo dal 2014, è sempre stato quello di offrire un’informazione di qualità, riportando la verità dei fatti, attraverso notizie verificate. Il tutto con il massimo equilibrio, senza mai perdere l’attenzione verso il lettore.

Il mondo dell’editoria digitale, dentro il quale siamo cresciuti, sarà sempre in continua evoluzione e la creazione (notte e giorno) di decine e decine di contenuti informativi in formati digitali sarà sempre il nostro pane quotidiano.

In questo meraviglioso mondo dell’editoria digitale e dell’informazione, però saper scrivere bene non basta. E’ fondamentale, accanto al talento della scrittura, svilupparne un altro necessario alla diffusione delle news. E si, perché oggi una buona gestione e diffusione della notizia, risulta a volte più importante dello stesso articolo.

Saper scrivere bene dunque, a volte non basta. Oggi risulta necessario saper scrivere, ma anche saper ‘editare’. E in tempi rapidi.

E’ per questo motivo che, da quando siamo nati, prestiamo la massima attenzione, in egual modo, sia alla stesura dell’articolo, che alla sua pubblicazione e diffusione.

Lo sviluppo tecnologico e dei social ha portato inevitabilmente a continui cambi di passo nella fruizione dei contenuti e dei siti di informazione.

Essere costantemente aggiornati, avere una buona infarinatura SEO ed un approccio smart con i vari sistemi di pubblicazione dei contenuti sui social nonché ‘vestire’ una notizia, oltre a saperla ovviamente scriverla, sono quindi le nuove regole del buon giornalista in era post-millennials.

E’ inutile nasconderci, il giornalista con taccuino e penna, non esiste più. O comunque non è quello che chiede il mercato. La figura del giornalista si è evoluta e oggi il cronista ha mezzi e possibilità infinite per informare live e con qualità il proprio pubblico.

Dispiace dirlo, ma le care e vecchie edicole, sono destinate a scomparire e il passaggio dal giornale cartaceo a quello digitale è già avvenuto da un po’. E’ così che va il mondo ed è così che deve andare.

Altra chiave per navigare in modo sicuro nel terribile e affascinante mondo del digitale è il dinamismo. La nostra sfida è riuscire a capire su quali tecnologie concentrarsi, prestando sempre la massima attenzione alla qualità del contenuto.

Credo che un buon editore inoltre debba darsi da fare, ogni giorno, ed essere pronto a modificare le proprie modalità di lavoro alla giusta velocità. Cosa che, fortunatamente, nella nostra redazione avviene continuamente grazie ad un editore ‘contemporaneo’.

Il settore editoriale e l’editoria digitale è in continuo cambiamento e la sua trasformazione combacia con anche con la trasformazione digitale e la creazione di nuove piattaforme e social media.

Essere ‘multicanali’, pronti a nuove sfide, curiosi al cambiamento, interessati alle esigenze dei propri lettori risulta dunque fondamentale per poter lavorare nel mondo dell’editoria digitale.

Accanto a questo, un buon giornale, deve sempre puntare ad essere attendibile e autorevole.