Regionali Calabria, Mimmetto Battaglia a CityNow: “Offriremo ai calabresi un cambiamento epocale”

Il consigliere uscente del Pd sposa la linea del partito: “Rinnovamento di comportamenti e volti nel solco già tracciato in questi 5 anni”

“Sono ricandidato dopo 5 anni di un’esperienza esaltante, essendo per me anche la prima, in cui è stato prodotto tanto in termini di leggi e progetti. Quindi, si può parlare di continuità, che è un bene anche per la città, visto che ci apprestiamo ad affrontare una campagna elettorale lunga che inizia adesso e finisce con il rinnovo del Consiglio comunale di Reggio. Per cui il voto al centrosinistra è un voto importante”.

Domenico Battaglia, detto Mimmetto, guarda lontano.

Si dice molto soddisfatto di essere rientrato tra quegli uscenti che sono stati riconfermati nelle candidature del Partito Democratico per il rinnovo del Consiglio regionale, all’interno del quale ha vestito i panni di capogruppo.

Ed è proprio il concetto di rinnovamento che sta al centro del suo ragionamento, per nulla scontato o politicamente corretto. Intercettato da CityNow, non si è lasciato tirare le parole di bocca, rilanciando il Pd e le scelte fatte in queste ultime settimane di caos in Calabria.

“Oggi abbiamo cambiato un po’ tutto –dice -. Il Pd ha preso per mano la coalizione di centrosinistra, e l’individuazione di Pippo Callipo quale candidato è una novità assoluta per la Calabria, non perché non avesse già avuto esperienze politiche ma soprattutto perché in questo particolare momento la sua figura d’imprenditore accanto a quella di Zingaretti, che ha voluto il rinnovamento soprattutto nel candidato presidente, ci pone nella condizione di giocare una partita diversa da quella che normalmente giochiamo in Calabria”.

Una partita che questa volta si gioca per la riconferma:

“Io dico che è il momento giusto per dare voce alle tante persone che vogliono che questa regione continui ad essere governata. Le destre in Italia sono anche un po’ pericolose rispetto al concetto di gestione della cosa pubblica. E noi siamo convinti di poter offrire un cambiamento epocale in questa Regione, e siamo convinti che le liste attorno a Callipo possono essere veramente un segnale di rinnovamento importante. Il Partito democratico che è il traino di questa candidatura farà il suo. Sarà in campo con il segretario nazionale, e con la compagine di governo, con una presenza attiva sul territorio. Qui, come in Emilia, si gioca anche gran parte della credibilità di questo governo. Noi pensiamo di poter fare un buon lavoro”.

Tuttavia a molti suona strano che il Pd, che ha governato la Regione per 5 anni, continui a parlare di “rinnovamento” e non di continuità. Sul punto Mimmetto Battaglia non fa spallucce, e spiega la sua visione delle cose, che a questo punto è una visione importante.

“È un vero e proprio rinnovamento, perché nella conduzione della Regione – e non c’è niente di personale con Mario Oliverio – il notevole sforzo amministrativo profuso in questi cinque anni non è stato accompagnato da un’altrettanta dose di politica. E la politica è l’ingrediente essenziale. Noi non siamo stati protagonisti di tante scelte, siamo stati fuori dalla conduzione della giunta, e riteniamo che in Calabria si possa fare, ora, veramente, un rinnovamento su un seme già tracciato, con un volto nuovo che coinvolge mondi produttivi importanti che in Pippo Callipo vedono un messaggio positivo di un imprenditore che ha affermato il made in Calabria, in Italia e nel mondo. In Calabria si può fare, restare per costruire qualcosa di positivo si può fare. Questo è il messaggio che mandiamo ai calabresi e a questa nuova voglia di partecipazione di tanti strati sociali della nostra regione. Proviamo insomma a costruire una Calabria nuova, più vicina alla gente e a chi ha deciso di rimanere qui”.

Rispetto alle candidature, sono stati diversi i nodi venuti al pettine di Callipo. Tra esclusioni eccellenti e preventivi passi indietro chiediamo a Battaglia se si è trattato di decisioni squisitamente politiche o di altro:

“È una pagina che sicuramente si preferirebbe non dover commentare, perché sono amici, sono colleghi, protagonisti di situazioni dettate dai criteri che vengono imposti nelle ultime ore che precedono le scelte dei candidati. Sono state colpite delle persone, ma io credo ci sia un criterio di reale rinnovamento nei comportamenti e nei volti che è stato impresso dal candidato presidente che ha voluto dare un’impronta personale a quella che è la competizione che prima di tutto è una competizione sua, in quanto candidato presidente, e poi dei partiti che lo hanno scelto e lo vogliono alla guida della Regione. La disponibilità delle persone a chiamarsi fuori è chiaramente una disponibilità che in molti racchiude anche l’idea di spendersi comunque in campagna elettorale, cosa che fa salvo un patrimonio di idee e di presenza che comunque c’è nei territori”.