Emergenza Covid a Delianuova, la preoccupazione dei cittadini: 'Abbandonati dalle istituzioni'

I cittadini del Comune commissariato in provincia di Reggio Calabria temono l'andamento del Covid nel loro territorio e chiedono maggiore attenzione alle istituzioni

Commissariato nel 2018 per infiltrazioni mafiose e poi ri-commissariato nel 2021. È la storia del Comune di Delianuova, ma potrebbe essere anche quella di Africo o di tanti altri Comuni del Meridione che vengono sciolti dal Governo per essere liberati dal malaffare ma cadono, inevitabilmente, nell’oblio.

Ma cosa accade ad un Comune commissariato in piena pandemia? A raccontarlo sono gli stessi cittadini, in un gruppo su Facebook creato per avere notizie gli uni dagli altri, visto che dalle istituzioni tutto tace.

Il Covid fa paura a Delianuova

“Il Comune di Delianuova, in provincia di Reggio Calabria, è interessato da una settimana, da un fortissimo aumento di casi positivi da Coronavirus, nel silenzio più assoluto delle istituzioni e degli organi di stampa. Il Comune è attualmente commissariato e la popolazione non è assolutamente informata dagli organi istituzionali competenti dell’evoluzione della pandemia, né è stata messa a conoscenza del numero delle persone interessate e né delle numerose famiglie che attualmente sono in quarantena.

Ad assistere le persone colpite dal virus e le famiglie in quarantena, ci sono soltanto le Associazioni volontaristiche locali della Croce Rossa e dell’Avis di Delianuova, guidate dal dott. Domenico Fedele che si stanno prodigando, con grande spirito di appartenenza, a dare, per quello che possono, assistenza alle famiglie ed alle persone interessate, supplendo in maniera encomiabile all’ assenza degli organi istituzionali.

Invito i miei amici di Facebook a copiare il testo di questo post, e pubblicarlo sulla propria pagina, affinché l’opinione pubblica, anche al di fuori della Calabria, sia messa a conoscenza di quanto sta accadendo in questo Comune nel silenzio di molti, nella speranza che gli organi istituzionali ne prendano coscienza e possano evitare gravi conseguenze”.

È questo il messaggio adottato dagli abitanti del Comune che lo hanno copiato nelle loro bacheche per riuscire a calamitare l’attenzione di chi, a prescindere, dovrebbe occuparsi di loro. Il quadro della situazione sembra essere abbastanza chiaro ed anche molto preoccupante.

Novità all’orizzonte?

Qualche giorno fa, qualcosa sembrava essersi mosso e dalla Commissione straordinaria è giunta una comunicazione:

“A seguito di segnalazioni qualificate pervenute, riferite a preoccupazioni in merito alla presenza di alcune positività Covid che renderebbero urgente l’adozione di un provvedimento di chiusura dell’Istituto comprensivo di Delianuova, la Commissione straordinaria comuna di aver emesso apposita ordinanza per la provvisoria chiusura dello stesso al fine di procedere alla sanificazione dei relativi locali”.

L’annuncio porta la data del 15 aprile, e aggiunge:

“Contestualmente, si è provveduto ad interessare la competente ASP al fine di porter decidere entro lunedì e alla luce delle informazioni richieste sulle situazione epidemiologica complessiva nel territorio comunale riferibile all’infezione da Covid, se ricorrono le condizioni per l’adozione di ulteriori misure contenitive e nello specifico, la perdurante chiusura dell’Istituto in questione per il tempo connesso all’evolversi della situazione”.

La preoccupazione dei cittadini

Intanto, però, la preoccupazione dei cittadini non si placa e tutta la comunità chiede a gran voce di conoscere la situazione riguardante il proprio Comune di residenza. La disperazione trapela, in particolar modo dai social, dove non mancano metafore che alludono ad un passato che, oggi, appare quanto mai attuale:

“Sino a qualche secolo fa era in uso nei nostri paesi, ricorrere alla processione dei Santi in occasione di carestie, pestilenze e altri eventi che colpivano le popolazioni. All’ epoca, era l’unico espediente per fronteggiare le minacce, stante l’assenza o indifferenza degli organi di Stato. Qualcuno, con qualche anno più di me, ricorderà certamente la circostanza che intorno al 1950, si è ricorso alla processione di Sant’ Elia per le strade di Delianuova, chiedendo al Signore la pioggia dopo mesi di siccità che stava mandando in malora i poveri raccolti della terra, all’epoca principale sostenimento per le famiglie. Ci si affidava a Dio, ai Santi, alle preghiere collettive ed alla speranza e si attendeva il miracolo. Nell’ occasione ricordata, Sant’ Elia fece il miracolo, e venne la pioggia.

Oggi, in tempo di social, sui post di Facebook a proposito dei moltissimi casi positivi da Covid presenti a Delianuova, leggo tantissimi commenti, nei quali ci si affida alla protezione della Madonna Assunta o alla Madonna delle Grazie e poi tanti “ce la faremo, se siamo tutti uniti”, “Forza Delianuova” e tanti altri dello stesso tenore.

Come secoli fa, ci si sente abbandonati dagli uomini e dallo Stato. E pensare che da allora si sono avvicendate tante generazioni di Deliesi, ci sono state guerre, e nell’ ultimo secolo l’avvento della Democrazia, il riscatto sociale, la rappresentanza politica, il ruolo primario dei Comuni, le Regioni, le Aziende Sanitarie, internet, la diffusione dei giornali, l’ informazione in tempo reale. Con gli strumenti comunicativi in dotazione, oggi siamo in grado di sapere, cosa succede in questo preciso momento, nelle isole della Nuova Caledonia, nel continente dell’ Oceania, cioè ad una distanza abissale dal nostro piccolo Comune aspromontano. Eppure da noi tutto tace!

Non abbiamo notizie dal Comune (cioè da chi dovrebbe rappresentarci) la cui sede dista dall’ abitazione posta all’estremo del paese al massimo un Chilometro, né dagli altri organi statali e regionali deputati a fronteggiare l’epidemia che ci ha coinvolto. Non si hanno notizie di provvedimenti urgenti adottati o da adottare, nè istruzioni…il tutto viene lasciato al caso ed all’ improvvisazione, affidandoci a quanto ci riferiscono le chat delle mamme o al sentito dire dei vicini di casa. Né mi risulta a tutt’ oggi nessuna pubblicazione sui giornali che a Delianuova vi sono, stando a quanto si dice, 200 casi di positività e tantissime famiglie che aspettano trepidanti l’esito dei tamponi, nemmeno sui quotidiani locali (ci sono corrispondenti a Delianuova?). Ci viene spontaneo dire…..roba da terzo mondo!

Di fronte a questo silenzio assordante, non possiamo rimanere inerti e rassegnati! Siamo orgogliosi del nostro paese e lo amiamo….ma forse non ci basta lo slogan “Forza Delianuova”. E’ necessario qualcosa in più, oltre alla denuncia. In trincea a contrastare l’epidemia c’è il nostro dott. Fedele, e a quanto ne so, l’ Avis e la Croce Rossa di Delianuova, ai quali va la riconoscenza di tutto il paese. Vanno sorretti ed aiutati.

“Forza Delianuova” ha un senso se tutti noi facciamo sentire la nostra voce e affrontiamo la situazione, tutti insieme, facendoci a tutti i costi ascoltare da chi attualmente è sordo e muto! Confrontiamo le nostre idee ed i nostri pensieri su questa pagina Facebook, diamo tutti il nostro contributo, tirando fuori il nostro orgoglio. Anche le preghiere sono importanti in questo momento, ma per i credenti c’è anche il detto “Aiutati che Dio ti aiuta”. In estrema ratio, non ci resta che portare in processione Sant’ Elia, la Madonna Assunta e la Madonna delle Grazie……. Saremmo accusati di essere retrogradi, ma forse è l’unico mezzo per farci sentire”.