Pandemia, 1 anno dall'annuncio dell'OMS. Non è andato tutto bene

Lo scorso 11 marzo, l'Organizzazione Mondiale della Sanità annunciava la pandeamia mentre l'Italia si trovava già in lockdown da 2 giorni

L’11 marzo 2020 l’organizzazione mondiale della Sanità dichiarava ufficialmente il focolaio internazionale da Covid-19 una “Pandemia“. Molti non avevano mai sentito prima la parola, ma siamo certi che da allora praticamente tutti gli abitanti del globo l’hanno pronunciata o sentita pronunciare da qualcuno almeno una volta al giorno.

L’inizio della pandemia

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Pandemia è la parola che 365 giorni fa ci ha fatto comprendere, in caso il lockdown nazionale non fosse bastato, la gravità del virus, che aveva iniziato a diffondersi in tutto il mondo, contro il quale la maggior parte degli uomini non ha difese immunitarie. Un problema non più confinato ad alcune specifiche aree geografiche, ma esteso a tutto il pianeta.

L’Italia, impossibile da dimenticare, è stata tra le prime nazioni colpite dall’infezione, tanto da aver istituito il blocco della nazione ben due giorni prima della dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 9 marzo 2020. Chi l’ha vissuto non dimenticherà mai neanche gli striscioni appesi alla finestre “Andrà tutto bene” ed i cori sui balconi. Quell’entusiasmo, con il passare dei mesi, si è spento, lasciando il posto ad un’inquietante rassegnazione che è la fotografia di un Paese ormai in ginocchio che tenta, ogni giorno, di non soccombere.

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Cosa è accaduto in 12 mesi

Un anno dopo la dichiarazione dell’Oms, il bilancio italiano, così come quello mondiale, è pesantissimo: circa 3 milioni di casi conosciuti a livello mondiale e più di 100 mila morti solo nel nostro Paese. Numeri che mettono i brividi e che riportano alla mente tutto ciò che l’umanità è stata costretta a fare in questi 12 mesi di pandemia. Inevitabile chiedersi quanto durerà ancora, quando e se si tornerà mai alla normalità.

Intanto un barlume di speranza è stato offerto al mondo con la creazione dei vaccini. Per intravedere davvero la luce alla fine del tunnel non c’è dubbio che la campagna vaccinale debba proseguire cercando di immunizzare il più alto tasso possibile di popolazione.

Su di una cosa, però, aveva di certo ragione il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, lo scorso 11 marzo:

Ci aspettiamo di vedere i numeri di casi, di morti e il numero di Paesi affetti salire ancora di più”.