Social a pagamento e 'Non do il consenso'. Polimeni: 'E' una fake, ma in realtà lo sono sempre stati...'

Adesso i Social Network hanno un costo in contanti reale. Ma in realtà sono sempre stati 'a pagamento'. I chiarimenti dell'avv. Polimeni

La notifica apparsa qualche giorno fa che tutti noi abbiamo letto sul proprio smartphone ha messo in allarme milioni di utenti.

Tutti preoccupati per l’ultimo messaggio di Facebook e Instagram, inviato da Meta che propone una versione a pagamento, (da 12,99 euro al mese) in cambio di una navigazione senza annunci pubblicitari e senza ‘fastidi’ nel proprio feed.

Fai una scelta relativa alle inserzioni”, questa la frase iniziale dell’annuncio.

La preoccupazione e il rimbalzo di false notizie ha messo in agitazione gli utenti, soprattutto dopo che su Facebook si è diffusa una “catena di Sant’Antonio” fake che ha solo generato ulteriore confusione.

Ma cosa sta succedendo realmente? Cosa cambia? Sono giustificati i timori e le ansie degli utenti?

“Chiariamo subito un punto, Instagram e Facebook offrono un servizio gratuito ma che in realtà gratuito non è – spiega l’esperto in diritto di Internet e dell’informatica avv. Antonino Polimeni – Perchè tutti noi paghiamo con la disponibilità a ricevere advertisment personalizzate. La novità della notifica di Meta è semplicemente una risposta concreta alle preoccupazioni dell’UE su ciò che concerne il targeting degli annunci e la raccolta dei dati. Il consenso, in quanto tale, può essere anche rifiutato e Meta è stata costretta dall’Unione Europea a trovare una soluzione ed un’alternativa all’utente per non essere tracciato. Da oggi Meta fa quello che fanno anche molti giornali che dicono ai lettori ‘Sei anche libero di non abbonarti, ma se non lo fai, sappi che mi devi dare il consenso al trattamento dei dati…”.

L’accesso gratuito ai prodotti Meta, è bene ricordarlo, resta garantito. E chi non ha intenzione di sottoscrivere l’abbonamento per utilizzare Instagram e Facebook, potrà continuare ad usufruire dei servizi senza paure di perdere i propri contenuti e senza subire modifiche della propria esperienza attuale.

La scelta di Meta di introdurre una soluzione a pagamento deriva dunque solo dalla possibilità di eliminare la concessione del trattamento dei dati personali a scopi pubblicitari così da dare una risposta concreta alle preoccupazioni e alle richieste dell’Unione Europea.

“Finora tutti noi abbiamo usufruito dei social Facebook e Instagram a fronte di un ‘pagamento’, non in denaro ma attraverso il consenso al trattamento dei dati personali. Il problema è che il mondo di internet è tutto a pagamento. Solo che siamo abituati ad accedere direttamente senza pagare con i nostri soldi ma tutto quello che facciamo su internet, sia chiaro, lo paghiamo con operazioni sui dati personali. Il problema è la nostra concezione comune che induce a pensare che abbiamo diritto a quel mondo. Ma così non è. D’altronde, perchè un’azienda privata dovrebbe concederci e fornirci un servizio gratuito? Meta è sempre stata a pagamento…”.

Cosa succede se si rifiuta l’offerta e si clicca su ‘Usa senza costi aggiuntivi’?

“Se rifiutiamo di pagare continueremo ad utilizzare i social così come abbiamo fatto fino a ieri – conclude l’avv. Polimeni – Non succede assolutamente nulla”.

Quando arriva la notifica ci sono due opzioni tra cui scegliere: “Abbonati” e “Usa senza costi aggiuntivi”. Individuare il modello in grassetto e colorato è abbastanza semplice e l’app non evidenzia “Abbonati”, come si potrebbe prevedere ma appunto “Usa senza costi aggiuntivi”. Questa scelta di indirizzare l’utente verso la seconda opzione può lasciare intuire che Meta guadagna meglio dagli utenti profilati che da quelli paganti.

“Questo dimostra che Meta non vuole farci un business con questi abbonamenti, è stata solo costretta a dare un’alternativa a come lo abbiamo utilizzato fino ad oggi. Cosa succede se paghiamo? Che usufruiamo di FB e Instagram senza box pubblicitari e sponsorizzati”.