Falcomatà: “Consumato a Bruxelles il disegno demolitorio della Politica di coesione”
Il sindaco di Reggio Calabria si oppone alla scelta di centralizzare le attività di programmazione europea sottraendo alle regioni la governance degli strumenti finanziari europei
15 Luglio 2025 - 17:46 | Comunicato Stampa

“Avevamo già manifestato preoccupazioni, lo avevamo pubblicamente denunciato, adesso, si concretizza il disegno demolitorio che la Commissione Europea aveva pensato su spinta degli Stati membri per accaparrarsi la gestione della politica di coesione” – sono queste le parole del Sindaco di Reggio Calabria che prende posizione contro la scelta di Bruxelles di cancellare con un tratto di penna la politica di coesione.
La bozza di regolamento che minaccia la coesione regionale
“Fa capolino nei palazzi europei – avverte – la bozza di regolamento che cambierà per sempre le funzioni di strumenti programmatici e finanziari ideati per accorciare il gap economico delle regioni più svantaggiate in termini di infrastrutture piuttosto che in termini di sviluppo sociale, e saranno regioni proprio come la Calabria a soffrire maggiormente di questo processo di centralizzazione del Governo, che ha spinto per stralciare pilastri della programmazione europea come POR, PAC, FESR, FSE per far largo al cosiddetto NRP (National and Regional Plan)”.
La fine della programmazione europea regionale
“Quando si parlava di riforma della politica di coesione in realtà – continua Falcomatà – si poteva già immaginare che si trattasse di un vero e proprio svilimento del principio ispirato al superamento delle disparità tra i territori dell’Unione Europea. Molto presto invece vedrà la luce un unico fondo integrato che – come piace a Bruxelles, avrà una nomenclatura corposa – si chiamerà “European Economic, Territorial, Social, Rural and Maritime Sustainable Prosperity and Security Fund”.
Insomma un unico bottino da gestire direttamente da Roma, e che raccoglierà sotto un unico regolamento quadro, le politiche legate allo sviluppo regionale che fino ad oggi erano, come sensato e legittimo che fosse, separate. Pertanto la gestione e la disciplina di materie come Coesione, PAC, pesca, migrazione, sicurezza, transizione climatica, non saranno più appannaggio della governance regionale ma a guida nazionale.
La Calabria già dai prossimi anni potrebbe perdere miliardi, perché attraverso questo disegno sconclusionato, scompariranno le tradizionali categorie delle regioni (Convergenza, Transizione, Competitività) che permettevano alle regioni più in difficoltà di avere fondi aggiuntivi per superare il gap rispetto alle altre”.
Il silenzio della politica regionale e l’indifferenza del Governo
“Il tutto – conclude la nota – si consuma nel silenzio assoluto della politica regionale e con il placet del Governo Meloni, che continua a dimostrarsi nemico del Sud, nemico di quelle regioni che, attraverso la Politica di Coesione, avrebbero avuto un’opportunità imprescindibile per non perdere l’ultimo treno per uno sviluppo concreto, sostenibile e qualificato.”