Concessioni balneari, stop alle deroghe. Falduto: 'Politica dell'arraffare e della superficialità'

"L'Italia è bella perché ci sono persone che ci impiegano vent'anni a realizzare un'attività" il commento dell'imprenditore reggino

Dalle sue pagine social l’imprenditore reggino Giuseppe Falduto si scaglia contro la sentenza del Consiglio di Stato che, richiamandosi ai principi della Corte di Giustizia europea, obbliga le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe in materia di concessioni balneari ed a procedere con le gare per le nuove assegnazioni.

Dichiara Falduto:

“Stiamo entrando nel vivo dell’organizzazione per la stagione 2024. Stamattina apro il giornale, la prima notizia che leggo è: ‘Incertezza sulle concessioni balneari. Sentenza del Consiglio di Stato che obbliga il Comune a fare i bandi’. Non si capisce di che cosa. Bandi per fare cosa?”.

Nel post su Facebook Falduto mostra le immagini della struttura presso la Marina di Porto Bolaro:

“Noi ad esempio abbiamo in concessione questo. Quello che vedete l’abbiamo realizzato noi a spese e a cura nostra e con le autorizzazioni che abbiamo ottenuto direttamente. Paghiamo non vi dico la cifra per un mese di lavoro. E poi la concessione riguarda soprattutto lo specchio acqueo dove c’è l’ormeggio delle imbarcazioni”.

Spiega Falduto:

“Naturalmente questa incertezza che cosa genera? Genera il problema che un imprenditore non può fare un minimo di programmazione perché non sa se poi interviene il bando. Perché paradossalmente potrebbe essere messo a bando lo specchio acqueo, lo vince qualcuno che non siamo noi, però poi l’accesso allo stesso deve avvenire attraverso la nostra proprietà privata. Quindi che cosa succede? Che il concessionario dello specchio acqueo non può utilizzarlo perché deve passare dalla nostra proprietà privata. Noi non possiamo utilizzarlo, quindi quello che vedete finisce così, all’improvviso, e utilità per la collettività ‘zero’“.

Continua Falduto:

“Questa era un’area inesistente quindi l’abbiamo creata e abbiamo offerto un servizio ai cittadini e poi le tariffe che noi pratichiamo sono stabilite da un decreto ministeriale viene fatto ogni anno. Cioè la concessione demaniale si paga in base a delle tariffe che stabilisce il Governo. Se queste tariffe aumentano naturalmente tutti i concessionari sono obbligati ad aumentare i prezzi e il costo per per l’utenza, se queste diminuiscono i concessionari possono praticare qualche sconto. Questo è l’assurdo della Direttiva Bolkestein voluta dalla sinistra europea, voluta da questi pseudoambientalisti che a tutti i costi vogliono fare chiudere ogni attività e ogni segno positivo che c’è sul nostro territorio”.

Conclude Falduto:

“Solidarietà a tutti i colleghi di tutta Italia. L’Italia è bella perché ci sono persone che ci impiegano vent’anni a realizzare un’attività. Quello che è oggi la Marina di Porto Bolaro è il frutto di 15 anni di lavoro, di sacrifici, di impegno, di manutenzione, di amore, di cura. Le cose non si inventano all’improvviso, all’improvviso ci sono soltanto gli avventurieri, gente che fa offerte, magari allettanti per l’amministrazione o per gli operatori, però in realtà è gente che è abituata a non pagare, e quindi a generare debito e contenziosi. Le persone normali per avviare un’attività, per renderla produttiva, ci impiegano quindici, venti anni. Poi all’improvviso arriva la Bolkestein che dice ‘No no scusate, ora qua noi prendiamo tutto e lo affidiamo a chi vuole, qualsiasi avventuriero può venire a rubare quello che noi abbiamo costruito in questi anni’. Maledetta burocrazia e maledetta politica dell’arraffare e della superficialità”.