Farmacia ASP di Reggio, la denuncia: 'Distanza sociale inesistente. Alto il rischio contagio'

L'allarme arriva dall.avv. Claudio Gangemi

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avv. Claudio Gangemi.

In data odierna sono stato costretto a recarmi alla Farmacia distrettuale dell’ASP, unica sul territorio comunale incaricata per la consegna ai cittadini di farmaci prescritti direttamente da strutture ospedaliere ovvero di medicinali “salvavita”.

Detta farmacia è aperta solo nei giorni dispari, dalle 8.30 alle 13,30 (il martedì pomeriggio dalle 15 alle 16.30), è ubicata al piano terra di un vecchio stabile su via Willermin e i locali al chiuso destinati all’attesa sono di circa 15 mq.

Stamane alle 8.00 c’erano trenta persone in attesa prima di me mentre alle 11.20, quando ho potuto avere il mio farmaco, credo che ce ne fossero altri 50 a seguire.

A fronte di una norma che impone la permanenza domiciliare, tutti noi (molti anziani o freschi d’intervento o con patologie gravi addosso) siamo stati costretti ad attendere – per ore – in piedi in un cortile che di certo non consente la distanza sociale imposta dalla vigente legislazione emergenziale e in una situazione che di certo non favorisce il contenimento del contagio, consegnando le prescrizioni attraverso la grata della finestra per poi ricevere il farmaco all’interno dell’angusto locale.

Desidero precisare che l’odierna situazione non è stata occasionale ma si era già ripetuta nella corrente settimana e, verosimilmente, si ripeterà nei giorni a seguire: oggi, per come potuto accertare, è stata aggravata dalla manifesta incompetenza del giovane personale (in numero di due) a gestire l’erogazione dei farmaci (tra un paziente e l’altro sono trascorsi anche 30 minuti) e dall’assenza di un responsabile della struttura stessa, più volte richiesto.

Quanto oggi accaduto, frutto di evidente e ingiustificabile negligenza nella gestione di un servizio pubblico essenziale, potrebbe aver esposto a contagio decine di persone (me compreso) in aperta violazione della normativa sopra richiamata, oltre ad essere inaccettabile per un servizio pubblico in fase emergenziale: solo l’alto senso civico dei presenti ha evitato che l’estenuante attesa degenerasse.

Cionondimeno, invito le Signorie Vostre a porre immediatamente in atto tutte le misure idonee ad impedire il ripetersi della situazione sopra denunziata sia per il contenimento del contagio da Covid-19 per i pazienti in attesa sia – e soprattutto – per la tutela della dignità degli ammalati in una contingenza così grave come quella attuale.