Fascino e sensualità al Miramare con lo spettacolo ‘Le dissolute assolte’
22 Dicembre 2018 - 14:54 | di Pasquale Romano

di Pasquale Romano – “Le Dissolute Assolte” è un viaggio nei meandri della sensualità femminile, della passione viscerale che lega i rapporti umani, infine della tragicità che spesso si cela dietro essi.
L’opera – ideata, scritta e diretta da Luca Gaeta – racconta delle ignobili gesta del seduttore per antonomasia, Don Giovanni, un uomo impegnato a “valorizzare” costantemente il totalizzatore finale del catalogo delle sue conquiste, più di 2.000.
Il punto di vista è esclusivamente femminile, ma si tratta di un inganno. La figura costantemente evocata è quella appunto del Don Giovanni, colui che seduce e inesorabilmente abbandona.
I saloni del Miramare diventano location ideale, cornice perfetta per le vicende delle ‘Dissolute assolte’, un gruppo di prostitute ormai rinchiuse nella propria psiche prima ancora che nel bordello che delimita esistenze tragiche e sofferte.
In scena da anni, con un format in continua evoluzione, “Le Dissolute Assolte” viene da numerosi sold-out fatti registrare a Roma. I personaggi femminili in totale variano fino ad un massimo di tredici, ma il numero è sicuramente relativo, perché è possibile incontrare donne diverse, in varie repliche, senza cambiare in alcun modo il senso della storia.
Il regista Luca Gaeta ha immaginato un luogo ideale dove far parlare un «catalogo» di donne bellissime, seducenti e sedotte. È stato così creato un luogo metafisico in grado di portare la dinamica del gioco sessuale al centro del progetto, dove far vedere carne, bocche, deliri, perdizione, dissolutezza e infine paradisiaca assoluzione.
Il pubblico, costantemente coinvolto e parte attiva del processo, si muove con occhio curioso dentro una sorta di tunnel onirico all’interno del quale vede delle donne e ascolta le loro storie.
Perfetto ed intonato il cast tutto al femminile (fatta eccezione per Marco Giustini, nei panni del servo Leporello) composto tra new entry e modifiche da Licia Amendola, Glenda Canino, Giada Colafrancesco, Alessia Fabiani, Valentina Ghetti, Nela Lucic, Adele Perna, Lucia Rossi e Priscilla Micol Marino.
Numerosi i richiami cinematografici, a partire da un’ambientazione che ricorda il castello di Eyes Wide Shut, film di Kubrick che proprio come “Le Dissolute Assolte” si poggiava sul tradimento e la carnalità, la sensualità vista come un irrinunciabile tratto dell’essere umano, suo malgrado collocato in un labirinto senza via d’uscita.
Non ne ha infatti il Don Giovanni, intrappolato nella sua infinita sete di nuove avventure da aggiungere al ‘catalogo’, non ne hanno le diverse prostitute che raccontano dell’incontro con il seduttore, dell’illusione di un amore impossibile (forse mai esistita) presto svanita, magari solo sognata.
Sono luoghi dell’anima quelli che gelano il cuore delle ragazze, i monologhi sofferti e coinvolgenti ne raccontano la discesa negli inferi, il dolore uguale ma sempre diverso, legato all’incontro con Don Giovanni.
Cosi come il seduttore diventa metafora del desiderio, sensualità e perdizione che anima l’essere umano, il bordello che ospita le prostitute è un ‘non-luogo’ metafisico, recinto di dissolutezze e tragicità che non hanno volto ma soltanto maschere ingannevoli.
Spettacolo ore 21,30, ultimo giorno domenica 23 dicembre. Il costo del biglietto è di euro 16,00 e la prevendita presso: Cordon Bleu – Zio Fedele – Bar Porcino & Ligato – Havana Cafe’ – Palestra “Sportcity” – Rio bar – direttamente presso Hotel Miramare.
