Fiction su Riace sospesa, Lucano scrive alla Rai: "Scelta ingiustificata"

Il sindaco di Riace, Domenico Lucano, ha reso noto

Il sindaco di Riace, Domenico Lucano, ha reso noto di avere scritto al cda della Rai sostenendo che «è del tutto ingiustificato che la Rai abbia sospeso la proiezione della fiction “Tutto il mondo è paese”, dedicata al centro della Locride in cui è stato attuato un importante modello di accoglienza dei migranti».

«Ripetutamente – afferma Lucano -, la stampa si sta occupando della sospensione della trasmissione di “Tutto il mondo è Paese” sulle reti Rai. Pare che la programmata trasmissione della fiction relativa al modello di accoglienza di Riace (in cui il mio ruolo è interpretato da Beppe Fiorello) sia stata sospesa a causa di un’interrogazione parlamentare relativa a indagini in corso nei miei confronti. Su tali indagini è sufficiente osservare che una prima relazione ispettiva della Prefettura di Reggio Calabria, che ha mosso rilievi sul modello-Riace, è stata completamente smentita da due successive relazioni ispettive, sempre della Prefettura di Reggio Calabria, che hanno concluso in senso del tutto favorevole».

Lucano non vuole entrare in polemica con la Rai, ma gli «preme mettere in risalto – dice ancora il sindaco di Riace -, tra le altre cose, che io e la mia famiglia viviamo in condizioni di quasi povertà; che i premi in danaro che mi sono stati conferiti in Italia ed in Europa sono stati da me devoluti in beneficenza e che non ho voluto nulla per autorizzare la Rai e il produttore a realizzare una fiction che ha come protagonista la mia persona».

Il sindaco dei migranti racconta anche un episodio: «Per un mese e mezzo il nostro paese si è trasformato in un set cinematografico nel quale in tanti hanno avuto un ruolo. E tutti sono stati regolarmente contrattualizzati, anche le comparse. Quando mi è stato chiesto di quantificare la mia parte ho risposto: “La mia parte è niente”. Non ho fatto nulla per motivi commerciali, i miei scopi sono altri».

Ed è qui che il discorso si allarga e si fa politico. Lucano, di nuovo, vorrebbe tenersi lontano da polemiche, ma qualche dubbio sulla “scomparsa” della fiction sul suo modello lo coltiva: «Forse in Italia non si vuole mostrare un modello alternativo di accoglienza, non si vuole mostrare come un piccolo comune sia stato capace di adottare una strategia differente e non lo si vuole mostrare in prima serata a otto milioni di persone. L’idea di una sinistra libertaria che apre le braccia a chi è in difficoltà, forse disturba la propaganda costruita da alcune forze politiche su un racconto allarmistico delle migrazioni. Riace mette in evidenza un percorso differente e anche un’immagine diversa della Calabria».