Il cinema italiano conservato per i prossimi 1000 anni. La calabrese Cristina Lupi protagonista all'Artich World Archive

La cosentina Cristina Lupi racconta la sua esperienza a CityNow dopo la consegna in Norvegia all'Artich World Archive della pellicola Mediterraneo. Grazie ad una nuova tecnica di archivazione verrà conservata per i prossimi 1000 anni

Isole Svalbard, ci troviamo tra la Norvegia e il Polo Nord, nel bel mezzo del Mare Glaciale Artico. Una ‘costa fredda’ (questa la traduzione di Svalbard) coperta dal ghiaccio in cui si trova l’unico deposito al mondo di dati, estremamente sicuro per tutelare la nostra memoria digitale.

L’originale struttura è il risultato di una collaborazione con il Store Norske, una società mineraria norvegese di proprietà dello stato. L’ispirazione è venuta dal lavoro realizzato per lo Svalbard Global Seed Vault, il Deposito Globale di sementi, creato per proteggere le sementi del pianeta. Lì, in pieno clima polare, con le temperature che toccano i – 40°, il 21 febbraio la calabrese Cristina Lupi, originaria di Cosenza, Commmunication and brand manager di Infinity, ha consegnato al futuro, assicurandone la sua integrità, il cinema italiano per i prossimi 1000 anni.

Infinity ha conservato infatti presso l’Artich World Archive, una copia stampata su una speciale e innovativa pellicola nata per contenere dati digitali e conservarli fino a 1000 anni, in modo da poter archiviare i dati in modo sicuro e a prova di futuro. Dopo Borotalco nel 2017, il secondo progetto di restauro di Infinity ha visto protagonista la famosa pellicola diretta da Gabriele Salvatores e vincitrice del premio Oscar come miglior film straniero nel 1991: Mediterraneo.

“L’impegno di Infinity verso il cinema si rinnova ancora una volta grazie al restauro di uno dei titoli più importanti della nostra cinematografia. Ringrazio Cinema Communications che ha curato tecnicamente il restauro in 4K di un capolavoro frutto del genio italico cinematografico – spiega Cristina Lupi – Questa volta però volevamo fare un ulteriore passo in avanti verso il futuro. L’innovazione infatti è da sempre un punto chiave del nostro servizio.  E quale miglior modo di proiettarci verso l’ infinito se non quello di offrire al nostro pubblico il cinema nella migliore qualità possibile e allo stesso tempo trovare un modo per conservare e proteggere il nostro cinema per le generazioni future?”

La tutela dell’ambiente è un imperativo sulle isole Svalbard e l’Arctic World Archive soddisfa tutti i  requisiti. Il clima artico caratterizzato da ghiaccio perenne è l’ideale per la conservazione a lungo termine della pellicola. E’ possibile letteralmente posizionare la pellicola su uno scaffale e conservarla per centinaia di anni senza necessità di elettricità o altro intervento umano.

“Sono orgogliosa di aver rappresentato l’Italia e l’azienda Mediaset in un progetto di così ampio respiro internazionale e che unisce l’elemento tecnologico di conservazione dei dati a quello “umano” e sociale che pensa alle generazioni future. Mediterraneo rappresenta un grande patrimonio culturale per l’industria cinematografica italiana e Infinity restaurandolo e conservandolo vuole valorizzare questo elemento”.

L’Arctic World Archive è stato ufficialmente inaugurato nel marzo 2017 e i primi a depositare dei dati sono stati i National Archives of Brazil and Mexico e Norwegian Inter-Municipal Digital Archives (KDRS). L’inaugurazione è stata seguita dai mass media di tutto il mondo tra cui CNN, TIME Magazine, Huffington Post, The Verge e il World Economic Forum.

Nel 2019 Infinity sarà la prima realtà streaming al mondo a conservare una pellicola cinematografica completamente restaurata.

“La mission e l’ambizione di Piql è quella di rappresentare l’eccellenza nella conservazione dei dati digitali, garantendo così alle future generazioni di poter fruire dei capolavori della nostra cultura e delle conoscenze acquisite in millenni di storia e civiltà – ha dichiarato Maurizio Tuccio, Ceo & Business Development Manager Piql Italia – Mediterraneo, in quest’ottica, rappresenta uno spaccato della cultura italiana, seppur collegato agli eventi tristi della storia europea del passato. Insieme a questo capolavoro, stiamo conservando anche dei manoscritti antichissimi della Biblioteca Apostolica Vaticana e della Biblioteca dell’Università di Pisa, testimonianze della scienza moderna rappresentate dai dati dell’ ESA (Agenzia Spaziale Europea) oltre a quelli del Museo Nazionale della Comunicazione che ci fornisce materiale dell’attività scientifica di Guglielmo Marconi. Con Infinity, che si è dimostrata così lungimirante tra le realtà streaming, Piql realizza appieno la sua mission.”

Tra i monti delle isole Svalbard dunque si aggiunge, grazie alla professionalità della giovane calabrese Cristina Lupi, un pezzo di cinema italiano destinato alle prossime generazioni che potranno godere dell’unicità di una pellicola storica. Tra libri, file e foto si inserisce adesso un importante frammento del nostro cinema destinato a durare (quasi) in eterno.

MEDITERRANEO (ITALIA, 1991)

Nel giugno del 1941, un gruppo di otto soldati italiani riceve ordine di presidiare una piccola isola dell’Egeo, apparentemente deserta. I soldati sfruttando l’impossibilità di comunicare con il comando a causa della radio rotta e l’apparente solitudine dell’isola, si abbandonano all’ozio e lasciano emergere i loro temperamenti, le loro passioni e debolezze. Fino a quando non ricompaiono gli abitanti dell’isola, tutti vecchi, donne e bambini. Tra i soldati e gli abitanti nascono legami di solidarietà e amicizia, come quella tra il tenente Montini, un insegnante di latino e greco del ginnasio e il prete dell’isola. Nasce anche l’amore tra la bellissima prostituta Vassilissa e il timido soldato Farina. La pacifica convivenza durerà tre anni fino a quando un aereo di ricognizione italiano compie un atterraggio di emergenza sull’isola. Il pilota comunica ai soldati che il fascismo è caduto, ponendo quindi il problema del rientro in patria. Mediterraneo segna un momento importante nella filmografia di Salvatores perché con questo film si conclude la cosiddetta “trilogia della fuga”, composta da Marrakech Express e Turné, che si basa sulla visione della fuga come scoperta di una nuova interiorità e individualità. E anche perché con Mediterraneo arrivano i grandi riconoscimenti, come il premio Oscar al miglior film straniero. Un film generazionale che combina perfettamente comicità e poesia interpretate alla perfezione da un cast eccezionale.

Regia: Gabriele Salvatores

Soggetto e Sceneggiatura: Enzo Monteleone

Produzione: A.M.A. Film, Cecchi Gori Pictures, Penta Film, Silvio Berlusconi Communications

Fotografia: Italo Petriccione

Montaggio: Nino Baragli

Scenografia: Thalia Istikopoulou

Musiche: Giancarlo Bigazzi, Marco Falagiani

CAST

Diego Abatantuono: Sergente Maggiore Nicola Lorusso

Claudio Bigagli: Tenente Raffaele Montini

Giuseppe Cederna: Antonio Farina

Ugo Conti: Luciano Colasanti

Claudio Bisio: Corrado Noventa

Gigio Alberti: Eliseo Strazzabosco

Antonio Catania: Tenente Carmelo La Rosa

Vana Barba: Vassilissa

Memo Dini: Libero Munaron

Vasco Mirandola: Felice Munaron

Luigi Montini: prete ortodosso

Irene Grazioli: pastorella

Alessandro Vivarelli: Aziz

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