Vaccini, superate le 500 mila somministrazioni al giorno. Figliuolo: 'Immunità di gregge a settembre'

Se le Regioni rispetteranno il Piano e le forniture resteranno regolari, la campagna potrà raggiungere il suo obiettivo entro settembre

Ieri per la nona volta negli ultimi 22 giorni è stato somministrato più di mezzo milione di vaccini anti Covid.

Secondo quanto riportato da Agi, è un altro il dato che trasmette fiducia al generale Figliuolo e a tutto lo staff della struttura commissariale per l’emergenza: quello secondo cui nelle ultime due settimane il saldo delle somministrazioni ha superato il target fissato, del 3.3% dal 7 al 13 maggio e del 5% dal 14 a ieri.

Oltre mezzo milione di somministrazioni giornaliere in Italia

Se tutti continueranno a fare la loro parte e a rispettare la progressione di un Piano concordato e condiviso; e se, naturalmente, sarà rispettato il cronoprogramma delle forniture, la campagna arriverà nei tempi previsti al suo obiettivo: immunizzare il 70% degli italiani e raggiungere, o avvicinare, l’ormai mitica “immunità di gregge”.

I numeri generali sono confortanti: ad oggi sono state somministrate poco meno di 29 milioni e mezzo di dosi, il 91,1% dei poco meno di 32,3 milioni consegnate (il 94% di Janssen, il 92% di Pfizer  e l’88% di AstraZeneca): ha ricevuto la prima dose il 33,38% della popolazione, è immunizzato con prima e seconda quasi il 16%.

Ed anche le proiezioni sono incoraggianti: cresce il numero degli hub vaccinali, cresce la disponibilità a farsi vaccinare (come confermano la prima risposta degli over 40 e l’entusiastica adesione agli ‘open day’ organizzati in varie parti d’Italia), cresce in prospettiva la disponibilità dei vaccini: a partire da giugno dovrebbero arrivarne, in media, cinque milioni a settimana anziché i 3 di adesso.

La ‘stella polare’ resta l’ordinanza commissariale numero 6 del 9 aprile, quella che raccomanda di dare priorità agli anziani e ai cosiddetti ‘fragili’: in questa direzione si deve e si puo’ fare ancora meglio, visto che ha ricevuto la prima dose il 61% dei 60-69 enni, il 78,4% dei 70-79enni, il 90% degli over 80.

La platea di chi manca all’appello – fanno notare dalla struttura commissariale – è eterogenea: c’è una parte di popolazione che non si vaccinerà, ed è una scelta legittima e che va comunque rispettata, una parte di titubanti che probabilmente puo’ essere persuasa, e una parte non piccola di persone oggettivamente difficile da raggiungere.

Il richiamo in vacanza

Serve l’aiuto di tutti, dei medici di base, dell’associazionismo, della protezione civile e dei team mobili interforze della Difesa. Ora che anche la pratica isole Covid-free è stata praticamente chiusa, resta un nodo da sciogliere, quello dei richiami a chi è in villeggiatura.

Sembra che qualche governatore non abbia rinunciato a sponsorizzare l’idea, a dir poco complicata da attuare, ma l’indicazione data da Figliuolo (”è’ bene che chi va in vacanza la regoli in funzione dell’appuntamento vaccinale”) pare espressione di un buonsenso difficile da contestare: statistiche alla mano, la durata media dei periodi di vacanze è molto meno lunga rispetto al passato. E alla fine non dovrebbe essere cosi difficile programmare (o riprogrammare) gli appuntamenti.