In Italia vince la libertà di espressione: Erri De Luca è stato assolto
19 Ottobre 2015 - 16:15 | di Vincenzo Comi

di Giada Serranò – È arrivata questa mattina la sentenza di assoluzione per lo scrittore italiano Erri De Luca, accusato di istigazione alla violenza a causa delle sue dichiarazioni in difesa di alcuni attivisti NO TAV.
La procura aveva chiesto 8 mesi di reclusione.
<<Sarei presente in quest’aula anche se non fossi io lo scrittore incriminato per istigazione. Ad di là del mio trascurabile caso personale, considero l’imputazione contestata un esperimento, il tentativo di mettere a tacere le parole contrarie. Perciò considero quest’aula un avamposto affacciato sul presente immediato del nostro paese. Svolgo l’attività di scrittore e mi ritengo parte lesa di ogni volontà di censura>> Queste le parole pronunciate in aula dall’autore.
In particolare, come sotto linea De Luca stesso, durante il suo intervento in aula, l’accusa si sarebbe basata, per la richiesta della pena, sull’uso, da parte dell’autore, del verbo sabotare.
Insinuazione alla quale l’autore ha risposto: <<Difendo l’uso legittimo del verbo sabotare nel suo significato più efficace e ampio. Sono disposto a subire condanna penale per il suo impiego, ma non a farmi censurare o ridurre la lingua italiana>>.
Erri De Luca non ha mai smentito, né fatto passi indietro, rispetto alle proprie dichiarazioni, sostenendo di aver semplicemente esercitato il proprio diritto di libertà di espressione, tutelato dall’articolo 21 della Costituzione. Convinzione sostenuta anche dal tribunale, che ha assolto lo scrittore dichiarando che “il fatto non sussiste”.
Il processo di Erri De Luca ha scosso l’opinione pubblica, tantissime persone hanno atteso l’esito della sentenza fuori dal tribunale, impugnando dei cartelli di sostegno, molti recanti la scritta “Je suis Errì”, per non parlare dell’hashtag “IoStoConErri”, dove, per tutta la durata della vicenda processuale, si sono raccolte un’infinità di messaggi di solidarietà e sostegno verso lo scrittore.
