Motorino in fiamme da Opera, Brunetti: ‘Sempre più microcriminalità. Servono azioni corali’

"Atti vandalici, risse nella movida, alcolici a minorenni. Bisogna responsabilizzare tutti". Le parole del sindaco facente funzioni

Paolo Brunetti Sindaco Ff Reggio Calabria

Un motorino dato alla fiamme in pieno centro storico, lì dove i veicoli non potrebbero neanche avvicinarsi e dove cittadini e turisti si fermano a contemplare la bellezza dello Stretto. È quanto avvenuto nella serata di ieri a Reggio Calabria, quando, alcuni passanti, hanno assistito alla terribile vicenda che ha avuto luogo fra le colonne di Opera.

Pochi minuti dopo la segnalazione è prontamente arrivato il commento del sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà, all’indomani dell’incendio anche il sindaco f.f. Paolo Brunetti, durante una conferenza riguardante proprio il futuro dei giovani, alla presenza della stampa locale, ha ribadito l’importanza delle istituzioni nella crescita delle nuove generazioni:

“Poco meno di una settimana fa, sempre sul lungomare, sono stati incendiati i cestini porta rifiuti di alcune attività commerciali, mettendo a rischio le attività stesse ed il personale che ci lavora. Negli ultimi mesi, contiamo anche atti di vandalismo in strutture sportive, scuole che adesso iniziano ad essere chiuse e dunque prese di mira.

Come istituzioni abbiamo sottoposto il problema al Ministro degli interni durante la sua visita in città, ma non dobbiamo mai e poi mai trascurare l’aspetto “mafioso”, dire che a Reggio non c’è la ‘ndrangheta è come nascondere la polvere sotto il tappeto. Sempre più spesso si registrano strani episodi di microcriminalità, risse nella movida, alcolici ai minorenni. Tutti questi sono gli evidenti segnali della necessità di intraprendere un’azione corale affinché si raggiunga l’obiettivo che tutti noi auspichiamo: il benessere della città”.

Nei giorni scorsi, ospite della trasmissione di CityNow, LiveBreak, il primo cittadino aveva illustrato anche una sua particolare richiesta, avanzata al Ministro Lamorgese:

“Inviare l’esercito in alcuni quartieri a rischio della città, per scoraggiare la microcriminalità ed i soggetti pericolosi e per mostrare la presenza dello Stato h24 sul territorio”.

Una proposta non andata a buon fine perché non ha trovato l’approvazione del Comitato ordine e sicurezza.

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