La dura legge del gol: due elementi che mancano a questa Reggina

Pari anche a Pagani per una Reggina che rinvia ancora l’appuntamento con la vittoria esterna: l’analisi di CityNow del match del Torre

È la dura legge del gol
Fai un gran bel gioco però
se non hai difesa gli altri segnano
e poi vincono.

Beh, non va proprio come cantava Max Pezzali, in casa Reggina, ma quasi. Il celebre brano del 2008 cantato dall’allora leader degli 883, racconta infatti di una realtà sensibilmente diversa da quella amaranto. Che, è vero, a Pagani non hanno vinto, pur facendo vedere un gran bel gioco – nel primo tempo – e hanno visto acuirsi il distacco da quella vetta occupata da una Ternana che, ad oggi, non sembra conoscere freno.

Dura legge

Dove sta, allora, il problema? Nel non aver capitalizzato, al Torre, una quantità davvero troppo grande di occasioni per chiudere la contesa già nel primo tempo. Sia Reginaldo – anche prima dello 0-1 – che Corazza, dopo il sesto centro in campionato, hanno cestinato chance assai succulenti. Segno, magari, di una giornata storta. O, magari, anche di una lucidità venuta un pò meno dopo il tour de force di settembre (Bari, Vibonese, Ternana e Catania in appena 13 giorni). Come già successo al Liberati ed al San Nicola, la dura legge, cantata da Pezzali, si può traslare in “se non la chiudi”, non vinci.

Top player

Ciò che sta anche mancando alla Reggina, va detto, è l’apporto dei 3 top player assoluti della formazione di Toscano. In tanti stanno facendo benissimo, ma a non brillare, vuoi per condizione non perfetta, vuoi per infortunio, sono ancora Denis e De Francesco, senza trascurare la certezza chiamata Bertoncini ancora costretta ai box. Ciò comporta, di certo, un maggiore sforzo richiesto ad alcuni, vedi Reginaldo, che forse iniziano a pagare lo scotto di un avvio a ritmi altissimi. In termini numerici, infatti, l’impressione è che davanti, senza il miglior Tanque, si sia un po’ corti.

Bilancio

Serve, dunque, allarmarsi? No di certo. Questa Reggina resta l’unica squadra imbattuta del girone C ed una delle 4 (insieme a Padova, Reggiana e Vicenza) dell’intera categoria. In un cammino, però, che dovrà essere più vicino possibile alla perfezione – la Ternana, oggi, è un treno ed anche Potenza e Monopoli, outsider di lusso, non scherzano – ogni minima criticità va risolta nel minor tempo possibile. C’è, quindi, necessità di imparare a chiudere prima i match, anche magari grazie al recupero totale ed alla miglior forma di alcuni elementi.

Anche perché, sabato sera, al Granillo, c’è il derby di Calabria più ad alta quota degli ultimi anni. E servirà la perfezione assoluta.

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